Il Libano è a un passo da una "nuova guerra" con Israele, secondo le dichiarazioni allarmanti del primo ministro Nawaf Salam, rilasciate oggi. L'intervento dell'IDF (Forze di Difesa Israeliane) in risposta ai razzi lanciati dal Libano questa mattina ha sollevato gravi preoccupazioni sul possibile escalation del conflitto.

Salam ha avvertito che le tensioni lungo il confine meridionale possono nuovamente degenerare in violenze, portando a conseguenze catastrophic per il Libano e per la stabilità della regione. Queste dichiarazioni evidenziano la fragile situazione geopolitica in cui versa il Paese, ancora segnato dagli strascichi di conflitti passati.

Inoltre, il premier ha contattato il ministro della Difesa per ribadire la necessità che solo lo Stato detenga il potere decisionale riguardo a questioni di guerra e pace, un segnale chiaro della sua volontà di mantenere un controllo centralizzato sulla sicurezza nazionale.

L'attenzione internazionale è ora focalizzata su questa crisi, con paesi e organizzazioni che temono una spirale di violenza che potrebbe coinvolgere anche altri attori regionali. Le tensioni attuali ricordano che, in un contesto già complicato dalle tensioni interne e dalle influenze esterne, qualsiasi errore di calcolo da parte di una delle parti potrebbe avere ripercussioni devastanti. I cittadini libanesi, già alle prese con gravi problemi economici e sociali, si trovano ora a vivere l'incertezza di un imminente conflitto, alimentando ansie e paure.