
Prato: Attacco Violento agli Operai in Sciopero! Scopri il VIDEO Shock!
2025-09-16
Autore: Giulia
Aggressione Inquietante nel Distretto Tessile
Un'altra giornata oscura segna il distretto tessile di Prato, dove un'aggressione brutale è stata perpetrata contro gli operai in sciopero. La protesta, indetta dal sindacato S.I. Cobas, ha alzato il velo su condizioni di lavoro disumane in molte fabbriche, dove si producono capi che costano quanto un mese di stipendio di un operaio.
L’Intervento delle Forze dell’Ordine
Dopo l’escalation di violenza, carabinieri, polizia e guardia di finanza sono stati chiamati a intervenire sul luogo degli scontri. Entrambe le parti coinvolte hanno ora la possibilità di presentare querela, innescando indagini mirate a chiarire le responsabilità degli eventi violenti.
Proteste e Chiamata all'Azione
Il presidio davanti all'azienda 'L'Alba' rappresenta solo la punta dell'iceberg di una mobilitazione più ampia, con l'obiettivo di garantire diritti fondamentali come turni di lavoro regolari, ferie e malattia. Dopo questo episodio, il sindacato ha esortato la cittadinanza e i consumatori a far sentire la propria voce contro le violenze e le ingiustizie nel settore.
Racconto di un'Aggressione Sconcertante
Sul profilo Facebook di Sudd Cobas è stato reso noto un video scioccante che documenta l’attacco: "La titolare della fabbrica ha distrutto i gazebo del presidio ed ha aggredito gli operai. Alcuni aggressori, giunti in auto, hanno preso di mira i lavoratori in sciopero. Uno di loro è stato colpito ripetutamente e trasportato in ospedale. Questi lavoratori non sono impiegati in laboratori cinesi, ma producono per grandi marchi della moda".
Un Appello ai Grandi Marchi della Moda
Il sindacato non si ferma qui; ha lanciato un appello ai grandi brand, invitandoli a verificare le condizioni di produzione dei loro capi, poiché quanto accaduto all'Alba Srl ha implicazioni dirette su di loro. Prato non può più essere la sede di violenze e negazione dei diritti.
Dettagli su una Giungla di Sfruttamento
In questo sistema complicato di subappalti, le ingiustizie si moltiplicano e le società spesso chiudono per riaprire sotto nuovi nomi, mentre i lavoratori continuano a subire. La città di Prato merita un futuro di diritti e giustizia, non di paura e sfruttamento.