Finanze

Perché la Fed taglia i tassi ma resta prudente: la verità dietro le decisioni monetarie

2024-11-07

Autore: Francesco

Introduzione

Negli ultimi mesi, gli occhi degli investitori e degli analisti economici sono stati puntati sulla Federal Reserve (Fed), che ha annunciato un imminente taglio dei tassi di interesse. È attesa una riduzione a novembre e un possibile ulteriore taglio a dicembre, nonostante un clima di incertezze. I tassi dei Fed funds sono recentemente scesi a settembre dal 5,25-5,50% al 4,75-5%, e potrebbe esserci un'ulteriore discesa a 4,50-4,75% entro la fine dell'anno, in linea con le previsioni formulate dai diciannove governatori della Fed.

La posizione della Fed sui tassi neutrali

I tassi neutrali, un punto cruciale per la stabilità economica, sono attualmente stimati tra il 2 e il 2,50%. Questo valore è in linea con quello dell'Eurozona, ma i tassi a lungo periodo sono saliti quest'anno fino al 2,75-3%. Nonostante i tagli, la politica monetaria rimane sostanzialmente restrittiva. I rendimenti a breve termine, indicativi delle scelte della Fed, sono ancora più alti rispetto al 2023, mostrando che il processo di normalizzazione è lontano dall'essere completato.

Andamento del cambio del dollaro

Il cambio del dollaro, intanto, continua a navigare in un corridoio ristretto, riflettendo l'attuale cautela della Fed.

Inflazione in calo, ma c'è da preoccuparsi

Nonostante i segnali di rallentamento dei prezzi, con un'inflazione complessiva, misurata dall'indice PCE, attualmente al 2,1%, la Fed non può abbassare la guardia. La cosiddetta "core inflation", che esclude i prodotti più volatili, ha mostrato segni di stagnazione e l'indice dei prezzi "rigidi" mantenuto dalla Fed di Atlanta è ancora al 4%. Gli analisti avvertono che, sebbene ci sia una discesa dell'inflazione, le aspettative rimangono elevate, creando una tensione non indifferente nel tessuto economico.

Crescita dei salari e resilienza economica

Inoltre, i salari orari stanno crescendo rapidamente, avvicinandosi al 4% annuo. Questo, insieme a una disoccupazione al 4,1%, suggerisce una forza lavoro robusta, anche se il numero di nuovi occupati ha mostrato una flessione a soli 12 mila posti a ottobre, rispetto a una media di 228 mila negli ultimi tre anni. Questo rallentamento è attribuito a fattori eccezionali e non dovrebbe allarmare troppo gli economisti.

Conclusione

La Fed, quindi, continuerà a mantenere una strategia prudente per evitare un'overdose di liquidità nel sistema economico, e le sue prossime mosse saranno cruciali per comprendere il futuro dell'economia americana. Gli osservatori scommettono su come la Fed gestirà la delicata questione dell'inflazione e della crescita, nei prossimi mesi che saranno decisivi. Il dubbio rimane: riusciranno a navigare con successo in queste acque tumultuose?