Il governo Meloni è al lavoro su un nuovo potenziale aumento delle pensioni per chi riceve oltre 2.153 euro mensili. Questo sviluppo è legato ai risultati del concordato preventivo, i cui dati definitivi saranno resi noti a breve. Solo se ci saranno risorse sufficienti dall’iniziativa, si potrà procedere con un incremento che, nel migliore dei casi, potrebbe arrivare a 36 euro netti al mese.

Nell’ambito della legge di Bilancio 2024, il governo ha già implementato un abbattimento dell’Irpef per i redditi oltre i 15.000 euro, quindi anche per le pensioni superiori ai 1.153 euro lordi mensili. Questa riduzione ha visto l'aliquota scendere dal 25% al 23%, garantendo un risparmio di circa 260 euro all'anno per chi ha un reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro.

Per i redditi più elevati, si mira ora a ulteriori riduzioni. Esiste la volontà di abbassare l'aliquota IRPEF dal 35% al 33% per chi guadagna tra i 28.000 e i 50.000 euro, garantendo così un potenziale aumento annuale di 440 euro per pensioni superiori a 3.800 euro lordi.

Attenzione, però: questo piano favorirebbe principalmente i redditi più alti; le pensioni più basse non riceverebbero significativi vantaggi. È importante notare come l’imposta applicata per i redditi bassi sia già molto bassa grazie alle detrazioni.

Cosa ci dicono i dati del concordato preventivo?

I risultati preliminari del concordato preventivo sembrano indicare che oltre 500 mila Partite Iva hanno partecipato con un guadagno di circa 1,3 miliardi di euro per il governo. Tuttavia, questi numeri non sono ancora definitivi e potrebbero non essere sufficienti per procedere a un significativo taglio dell'Irpef.

Dobbiamo attendere le elaborazioni finali del ministero dell’Economia e vedere se il governo sarà in grado di realizzare questo nuovo piano di aumenti, sperando che ci siano le risorse necessarie.

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