Paolo Crepet: "La scuola è scomparsa". Perché i professori si sentono "imbarazzati"
2024-11-06
Autore: Luca
Durante un’intervista esclusiva, lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet lancia l'allerta riguardo al futuro dell'istruzione nel nostro paese: "La scuola è scomparsa" e i pochi insegnanti che ancora nutrono passione per la loro professione si sentono "imbarazzati" e spaventati. Scopriamo le ragioni alla base di queste affermazioni inquietanti.
"La scuola e la famiglia, entrambi in crisi"
Crepet ha rinnovato la sua critica alla gestione educativa odierna, sostenendo che il ruolo di educatori da parte di genitori e scuola è in forte crisi. La scomparsa della famiglia tradizionale, secondo lui, ha modificato profondamente il modo in cui i giovani vivono e interagiscono con le autorità.
"I genitori moderni" è un professore che critica la generazione dei genitori attuali, che, secondo Crepet, non sanno più come imporre regole e limiti ai loro figli. "L'unica cosa che fanno è concedere tutto, aprendo la diga a desideri e capricci", ha detto. Questo porta a una società in cui i bambini, anche molto piccoli, si sentono al di sopra delle regole, intimidendo gli insegnanti con le loro richieste.
I prof, colpiti da una vera e propria violenza simbolica, si sentono sempre più soli e emarginati. "Ricevo messaggi da insegnanti, sempre meno, che si sentono terrorizzati di fronte alla possibilità di fare il loro lavoro", ha spiegato Crepet. La paura di essere derisi o attaccati rende difficile l'insegnamento e la formazione di giovani adulti equilibrati.
"Il ruolo dei social nella nuova generazione"
Crepet ha anche parlato dell'influenza sempre più massiccia dei social network sulla formazione dei giovani. Questi strumenti digitali, secondo l'esperto, hanno moltiplicato la violenza e il disprezzo verso le figure di autorità. "Siamo passati dall'essere influenzati dalla televisione ai cartoni animati, fino a un salto diretto all'uso indiscriminato dei social media, che hanno portato a comportamenti distruttivi nei giovani", ha annunciato con preoccupazione.
Per questo motivo, Crepet auspica un divieto della telefonia mobile sotto i 12 anni, con l'intenzione di ridurre l'influenza negativa di internet sulla formazione e sull'educazione dei più piccoli. La sua visione è chiara: senza un intervento deciso, le dinamiche attuali non solo metteranno a rischio il futuro della scuola, ma anche quello della società nel complesso.
Non perdere queste rivelazioni scioccanti, la nostra educazione e il nostro futuro dipendono da come reagiamo oggi!