In un'epoca in cui la siccità e i cambiamenti climatici minacciano la nostra vita quotidiana, Palermo si prepara a una rivoluzione idrica con l'installazione di due dissalatori mobili. Questo ambizioso progetto fa parte di un intervento più ampio che prevede la costruzione di cinque dissalatori in totale, con fondi pubblici e privati per circa 290 milioni di euro.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha sottolineato l’urgenza di questo intervento in un video pubblicato su Youtube. Durante la sua dichiarazione, ha detto: "Il cambiamento climatico è una realtà che non possiamo più ignorare. La prolungata siccità sta colpendo la nostra Isola e richiede soluzioni innovative per garantire un futuro sostenibile. La realizzazione di questi impianti è fondamentale per garantire l'approvvigionamento idrico e affrontare le sfide legate a questo cambiamento".

Tre dei dissalatori saranno collocati presso siti dismessi a Porto Empedocle, Gela e Trapani, dopo anni di inattività, mentre i due dissalatori mobili saranno specificamente progettati per Palermo, una città che necessità di risposte rapide e adattabili alla crescente richiesta d'acqua.

Grazie a un'importante intesa con il Governo nazionale, 90 milioni di euro verranno finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. Inoltre, il bilancio regionale contribuirà con 10 milioni di euro, mentre 170 milioni saranno investiti da privati attraverso la finanza di progetto. A ciò si aggiungeranno 20 milioni di euro provenienti da Roma per coprire le spese iniziali e di gestione del primo anno.

Schifani ha dichiarato che questo progetto rappresenta non solo un’infrastruttura ma un impegno tangibile verso un futuro migliore. "La nostra azione è cruciale per proteggere le generazioni future e garantire un ambiente più sostenibile. Lavoreremo incessantemente per equipaggiare la Sicilia con strumenti adeguati per affrontare la crisi climatica".

Questo intervento strategico non solo migliorerà l'approvvigionamento idrico, ma rappresenta anche un'opportunità di rinascita per aree che erano rimaste in stato d’abbandono, portando nuova vita e prospettive economiche alla regione. Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su come Palermo affronta questa sfida climatica!