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Paesi Baltici e Polonia: "Minacce crescenti da Mosca e Minsk, ritiriamo il nostro sostegno al trattato sulle mine antiuomo"

2025-03-18

Autore: Matteo

Il 18 marzo, i Paesi Baltici e la Polonia hanno espresso preoccupazione per l'escalation delle minacce provenienti da Mosca e Minsk, annunciando la loro intenzione di ritirarsi dal trattato sulle mine antiuomo. Questa decisione segna un cambio significativo nella politica di difesa della regione, che ha già visto l'aumento della tensione con la Russia e il regime bielorusso. I leader dei tre Paesi - Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia - hanno sottolineato che la situazione attuale richiede misure più incisive per garantire la sicurezza nazionale.

Dopo anni di relazioni tese, il crescente nervosismo nell'area ha origine dalla militarizzazione russa lungo i confini. Le recenti manovre militari delle forze armate bielorusse, in collaborazione con Mosca, hanno suscitato allarmi tra le nazioni baltiche, che si sentono ora più vulnerabili. Il premier polacco ha dichiarato che "la sicurezza della nostra regione è la nostra priorità assoluta e non possiamo rimanere fermi mentre i nostri vicini agiscono con aggressività".

In risposta a questa situazione, i Paesi stanno intensificando la loro cooperazione in ambito militare, organizzando esercitazioni congiunte e rendendo la loro difesa collettiva una priorità crescente. Tali manovre sono state interpretate come un chiaro messaggio a Mosca, che dovrà far fronte alla ferma opposizione dei Paesi dell'Europa dell'Est.

Inoltre, la Polonia ha richiesto un aumento della presenza militare NATO nei suoi territori come misura precauzionale. La ministra della Difesa polacca ha affermato: "Vogliamo garantire che sia chiaro che la nostra regione non è sola. L'alleanza NATO deve rafforzare il suo impegno e la sua presenza nella parte orientale dell'Europa".

Questa crescente ansia è acuita dagli sviluppi globali, tra cui il conflitto in Ucraina e il crescente isolamento della Bielorussia, che sta portando la regione a un punto di rottura. La decisione di ritirarsi dal trattato sulle mine antiuomo è quindi vista come un passo necessario per riaffermare la sovranità e la sicurezza dei Paesi Baltici e della Polonia, mentre continuano a monitorare da vicino ogni movimento delle forze russe e bielorusse.

Con i venti di guerra che spirano in Europa orientale, appare sempre più necessaria una strategia di difesa congiunta. La tensione attuale non mostra segni di diminuzione, e i Paesi Baltici e la Polonia non possono permettersi di abbassare la guardia in tempi così instabili.