Lunedì, il New York Magazine ha rivelato un’inchiesta sconvolgente che coinvolge il celebre scrittore Neil Gaiman, noto per le sue opere di fantascienza, horror e fantasy come Coraline e The Sandman. Otto donne hanno accusato Gaiman di abusi sessuali, una notizia che ha scosso la comunità letteraria e i fan di tutto il mondo.

Tra le accuse, quattro erano già state annotate in un podcast lo scorso luglio, mentre le altre sono emerse ora grazie al lavoro della giornalista Lisa Shapiro, che ha anche ottenuto email e messaggi scambiati tra Gaiman e le presunte vittime. Le testimonianze riportate dall'articolo descrivono dettagliatamente esperienze di degrado e umiliazione subite dalle donne durante incontri con lo scrittore.

I legali di Gaiman hanno difeso il loro assistito, dichiarando che le situazioni vissute erano legali e rientravano nell’ambito del BDSM consensuale. Tuttavia, le accusatrici sostengono di essere state in parte consenzienti ma affermano che non vi è mai stata una discussione aperta dove poter stabilire chiaramente i limiti e ottenere un consenso informato, pratica fondamentale in qualsiasi dinamica BDSM sana.

A rendere la situazione ancora più grave, una delle donne ha sporto denuncia contro Gaiman a ottobre, raccontando di essere stata violentata durante un viaggio in Cornovaglia, nonostante avesse espresso il suo desiderio di non avere rapporti.

Questo scandalo ha riacceso il dibattito su molestie e abuso nel mondo dello spettacolo e della letteratura, mentre i fan di Gaiman si trovano a fare i conti con un'immagine in frantumi del loro autore preferito. La comunità si interroga: cosa succederà alla carriera di questo prolifico scrittore? È giunto il momento di riflettere su come le voci delle vittime vengano ascoltate e rispettate? La storia di Neil Gaiman non è solo una questione di fama e talento, ma anche di responsabilità e rispetto nei rapporti interpersonali.