Quattro cittadini canadesi sono stati giustiziati in Cina nelle ultime settimane, una notizia che ha sollevato un indignato coro di condanna da parte del governo canadese. Il ministro degli Esteri canadese, Mélanie Joly, ha dichiarato che Pechino ha ignorato le ripetute richieste di clemenza presentate da Ottawa, segnando una grave escalation nei rapporti già tesi tra i due paesi.

"Condanniamo fermamente questa brutale esecuzione di cittadini canadesi in Cina", ha affermato Joly durante una conferenza stampa a Ottawa, senza potere però entrare nei dettagli della questione a causa della riservatezza richiesta dalle famiglie coinvolte.

Le autorità cinesi hanno difeso le loro azioni, affermando che i canadesi erano stati condannati per reati gravi legati alla droga. In una dichiarazione rilasciata dall'ambasciata cinese al Globe and Mail, si afferma: "I reati legati alla droga sono crimini gravi, riconosciuti a livello mondiale come estremamente dannosi per la società", mantenendo così la posizione di 'tolleranza zero' nei confronti della droga.

Questa tragica vicenda giunge in un momento particolarmente critico per i rapporti tra Cina e Canada, che già dall'arresto nel 2018 di un dirigente di Huawei e dalla successiva detenzione di due canadesi, hanno visto un deterioramento delle relazioni. Sebbene questi cittadini siano stati rilasciati, le tensioni continuano a imperversare, alimentate dalle critiche di Pechino riguardo alla posizione di Ottawa, considerata allineata a quella statunitense contro la Cina.

Nonostante la condanna internazionale, alcuni esperti avvertono che le conseguenze di questo episodio potrebbero essere devastanti non solo per le relazioni diplomatiche, ma anche per i canadesi in visita o residenti in Cina, aumentando così i rischi per la loro sicurezza.

Mentre il mondo guarda con preoccupazione, la comunità internazionale si chiede quale sarà la prossima mossa del governo canadese in risposta a queste esecuzioni drammatiche.