
Omicidio Giulia Tramontano: La Difesa di Impagnatiello Prepara il Ricorso in Appello
2025-04-01
Autore: Marco
La difesa di Alessandro Impagnatiello è attualmente al lavoro per presentare un ricorso in appello dopo che l'ex barman è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi. Il ricorso, secondo le avvocatesse Giulia Geradini e Samantha Barbaglia, sarà depositato entro le prossime settimane. Durante l'arringa finale del processo di primo grado, le legali avevano sottolineato la "condotta grossolana" tenuta da Impagnatiello dopo il delitto, avvenuto il 27 maggio 2023 a Senago, ai confini di Milano, e avevano affermato che tale comportamento contrasta fortemente con l'immagine di pianificatore e stratega dipinta dall'accusa.
Motivazioni della Condanna
Le avvocatesse hanno già anticipato le argomentazioni alla base del ricorso, mettendo in discussione le aggravanti di premeditazione e crudeltà, entrambe confermate dalla Corte d'Assise di Milano. Nelle motivazioni della sentenza, depositate a febbraio, si riporta che Impagnatiello avrebbe pianificato l’omicidio di Giulia per "quasi 6 mesi", infliggendole 37 coltellate dopo che lei aveva incontrato la donna con cui lui intratteneva una relazione parallela. Undici coltellate sono state inferte mentre Giulia era "ancora viva"; i giudici hanno evidenziato che la donna era consapevole, anche se per pochi attimi, del fatto che stava morendo anche il suo bambino.
I dettagli di questo caso hanno suscitato un ampio dibattito sia nei media che tra il pubblico, ponendo domande sulla violenza di genere e la cultura del silenzio che circonda certi crimini. La tragica storia di Giulia Tramontano ha colpito profondamente la comunità, portando a manifestazioni e campagne di sensibilizzazione per la prevenzione degli omicidi e dei maltrattamenti domestici. Sotto i riflettori, il processo ha anche rivelato la complessità delle relazioni personali e l'oscurità che può celarsi dietro le facciate apparentemente normali.
Il Giudizio della Corte
I giudici, nel sostenere la condanna all'ergastolo, hanno avvertito che la brutalità dell'omicidio e la premeditazione del gesto non possono essere sottovalutate. L'immagine proposta dall'accusa di un uomo freddo e calcolatore appare, perciò, tragicamente in contrasto con gli eventi che hanno portato a questa terribile fine. Si attendono ora gli sviluppi del ricorso in appello e le eventuali dichiarazioni della difesa.