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Netanyahu: una corsa senza freni verso la crisi

2025-05-12

Autore: Sofia

Israele inarrestabile: la situazione esplosiva nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania

Negli ultimi due mesi, il governo israeliano ha intensificato la sua aggressività, spinto dall'influenza degli alleati estremisti di Benjamin Netanyahu e dall'immobilismo di un'opposizione debole. Le operazioni militari nell'area hanno avuto conseguenze devastanti per la popolazione palestinese, mentre Donald Trump, considerato l'unico leader capace di influenzare Netanyahu, sembra sempre più disinteressato alla questione.

Piano di conquista: l'occupazione a lungo termine della Striscia di Gaza

A marzo, Netanyahu ha interrotto il cessate il fuoco con Hamas, dando il via a bombardamenti e occupazioni. Recentemente, il governo ha annunciato un piano per una prolungata occupazione di Gaza, approvato da ministri radicali che non frenano le ambizioni di Netanyahu. Il piano include anche il controllo delle forniture di aiuti umanitari, costringendo i palestinesi a evacuare verso il sud della Striscia.

Ipotesi di pulizia etnica: una nuova Nakba?

Nonostante l'opposizione dei governi di Egitto e Giordania ad accogliere gli sfollati, il timore di una pulizia etnica e di una seconda Nakba — il termine arabo per "catastrofe" — inizia a farsi sentire. Questo scenario inquietante ricorda gli eventi del 1948, quando circa 700.000 palestinesi furono costretti ad abbandonare le loro case.

Operazioni militari in Cisgiordania: un'occupazione che si allarga

Parallelamente, Israele sta intensificando le sue operazioni in Cisgiordania, un territorio riconosciuto come palestinese dalla comunità internazionale, ma occupato illegalmente da decenni. Le violenze, gli arresti arbitrari e la distruzione di case sono all'ordine del giorno, con circa 40.000 palestinesi costretti a evacuare.

La soppressione dell'opposizione: il caso Ronen Bar

Netanyahu cerca di silenziare l'opposizione politica e istituzionale, culminando nel licenziamento di Ronen Bar, direttore dello Shin Bet. Bar stava indagando su Netanyahu e i suoi legami con Hamas, il che ha sollevato preoccupazioni sul suo allontanamento per motivi politici.

L'assenza di un freno americano: Trump perde interesse

Fino a poco tempo fa, l'amministrazione Biden tentava di moderare le azioni di Netanyahu, ma l'arrivo di Trump ha fatto svanire anche questa parvenza di controllo. Recentemente, Trump ha proposto misure inquietanti, come la trasformazione della Striscia in un resort turistico, dimostrando ancora una volta il suo disinteresse per la situazione attuale.

La società civile israeliana: una voce in dissenso

Nonostante la crescente tensione, parte della società civile israeliana, in particolare le famiglie dei sequestrati, si oppone a Netanyahu, accusandolo di anteporre i suoi interessi politici alla liberazione degli ostaggi. A metà aprile, centinaia di riservisti e ex agenti di servizi segreti hanno protestato, alzando la voce contro le azioni del governo.