Salute

Neonati morti per pertosse: un drammatico aumento dei casi in Italia. Andreoni avverte: «Stiamo tornando al Medioevo»

2024-11-12

Autore: Chiara

Ci stiamo dirigendo verso un'epoca buia? I recenti decessi per pertosse stanno sollevando interrogativi inquietanti simili a quelli emersi durante il 2020. Dopo che la pandemia di Covid-19 ha lasciato un segno indelebile, altre malattie infettive sembrano rialzare la testa, rivelando le fragilità del nostro sistema sanitario e le insufficienti cure di salute pubblica.

Nella triste vicenda che ha colpito Padova, un neonato di soli 25 giorni ha perso la vita per pertosse, aprendo un dibattito urgente sulla prevenzione. Questa tragica morte è solo una delle tre registrate in Italia nel 2024, un numero allarmante che ha spinto Massimo Andreoni, esperto in malattie infettive, a lanciare un chiaro allerta. In un'intervista a margine del convegno "Health Innovation Show 2024", Andreoni ha definito tali episodi: "assurdi e vergognosi". A suo avviso, l'aumento dei casi di pertosse è in gran parte attribuibile al rifiuto della vaccinazione da parte di alcune famiglie.

"Con tre neonati morti per pertosse in Italia stiamo tornando al Medioevo", ha affermato Andreoni, evidenziando l'ingiustificabile perdita di vite per una malattia prevenibile. Ha evidenziato l'importanza della vaccinazione in gravidanza, che offre una protezione cruciale per i neonati, specialmente nei primi giorni di vita. Grazie ai programmi vaccinali, l'Italia aveva quasi completamente eliminato la mortalità per pertosse, ma oggi l'emergere di nuovi casi tra i non vaccinati richiede un'urgente risposta da parte della comunità sanitaria.

La battaglia contro l'esitazione vaccinale deve diventare una priorità per la salute pubblica, e Andreoni ha ribadito la necessità di campagne educative per informare correttamente le famiglie circa l'importanza della vaccinazione. Non possiamo accettare che oggi, nel 2024, si verificano decessi per una malattia curabile.

Sintomi della pertosse

I sintomi della pertosse si sviluppano generalmente in tre fasi. La prima fase, che dura circa una settimana, si presenta come un comune raffreddore, con sintomi quali naso che cola, congestione, tosse e febbre lieve. La seconda fase è caratterizzata da una tosse parossistica, che si manifesta in attacchi improvvisi accompagnati spesso da vomito e difficoltà respiratorie. La terza fase, quella di guarigione, può protrarsi per settimane, ma i sintomi diventano progressivamente meno gravi. Questa malattia è particolarmente insidiosa per neonati e bambini piccoli, poiché può indurre gravi complicazioni come polmonite e convulsioni.

Cause della pertosse

La pertosse è causata dal batterio *Bordetella pertussis*, in grado di infettare le vie respiratorie superiori, in particolare trachea e bronchi. La trasmissione avviene attraverso goccioline respiratorie emesse quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla, rendendo la malattia altamente contagiosa. È un rischio maggiore in luoghi affollati come scuole e ospedali. L'immunità si ottiene tramite vaccinazione, ma può diminuire nel tempo, rendendo possibili infezioni anche negli adulti. La riluttanza a vaccinarsi sta contribuendo alla diffusione della pertosse: un numero insufficiente di persone immunizzate aumenta la vulnerabilità della comunità.

Conclusione

Siamo di fronte a una questione di salute pubblica che richiede un'azione immediata. È fondamentale unire le forze tra autorità sanitarie e comunità per garantire la protezione dei più fragili, in particolare i neonati. La storia ci insegna che l'ignoranza e la riluttanza nei confronti dei vaccini possono riportarci indietro nel tempo, ma possiamo ancora cambiare il corso di questa crisi. Vaccinati, informati, proteggiamo i nostri bambini.