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Napoli, Stefano De Martino porta gioia al carcere di Secondigliano: «Nessuno deve sentirsi escluso»

2024-12-28

Autore: Francesco

In un gesto di straordinaria umanità, Stefano De Martino è entrato nel Centro penitenziario ‘Pasquale Mandato’ di Secondigliano per festeggiare il pranzo di Natale organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Con abbigliamento informale, De Martino ha ballato e riso con gli 82 detenuti presenti, e ha espresso parole di vicinanza: «Nessuno di noi si deve sentire escluso». Un momento di condivisione che ha toccato profondamente tutti i partecipanti, molti dei quali erano reclusi privi di legami familiari e con difficoltà economiche.

Il pranzo ha avuto un significato particolare, avendo anche invitato una rappresentanza di donne detenute del carcere femminile di Pozzuoli, in seguito allo sgombero per motivi di sicurezza legati a scosse sismiche. Tra le personalità presenti figuravano il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il procuratore generale Aldo Policastro e diversi rappresentanti delle forze dell’ordine e della magistratura, tutti uniti nell’intento di portare un messaggio di speranza e miglioramento.

Un evento che ha evocato il concetto del ‘Convivio’ di Dante, simbolo di conoscenza e condivisione, e che ha richiamato anche l’apertura della Porta Santa a Rebibbia da parte di Papa Francesco, evidenziando l’attenzione della Chiesa verso il mondo dei detenuti. Antonio Mattone, referente della Comunità di Sant’Egidio, ha condiviso momenti divertenti allegramente improvvisando uno sketch con De Martino.

Il pranzo, che ha rappresentato un´occasione di convivialità e riflessione, ha dato vita a emozioni intense. La direttrice del carcere, Giulia Russo, ha sottolineato l'importanza della riabilitazione dei detenuti, affermando che il carcere ospita attualmente 1.485 reclusi e offre programmi formativi di alta qualità. «Nessuno è irrecuperabile», ha dichiarato il cardinale Battaglia, ribadendo il concetto che la vita è sempre più grande dei nostri errori e sbagli.

Questo evento natalizio ha avuto un forte impatto, portando un messaggio di cambiamento e di speranza non solo per i detenuti, ma anche per la società esterna, spesso percepita come distante e indifferente. La rappresentazione dell’amore e della comunità è stata accentuata dall’arrivo di un Babbo Natale in slitta che ha distribuito regali a tutti i prigionieri. Questo momento di dolcezza ha simboleggiato la possibilità di ricominciare e l’importanza di stare vicino a chi sta affrontando una battaglia difficile nella vita.