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Mosca smentisce la telefonata con Trump. Putin mantiene la sua posizione: nessun rallentamento

2024-11-12

Autore: Giovanni

In un contesto geopolitico già estremamente complesso, si aggiunge il mistero della presunta telefonata tra il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e Vladimir Putin, il presidente russo, che ha trionfato alle ultime elezioni di marzo con un incredibile 87% di consensi.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha categoricamente negato quanto riportato dal Washington Post, secondo cui i due leader avrebbero avuto un colloquio giovedì scorso per discutere della guerra in Ucraina. Si dice che Trump avesse consigliato a Putin di evitare un’escalation nel conflitto e di stabilire ulteriori comunicazioni per una "soluzione rapida".

"È completamente falso, pura invenzione. Una fake news," ha dichiarato Peskov ai giornalisti, sottolineando che "la Russia continuerà a proseguire fino al raggiungimento di tutti i suoi obiettivi" e che le armi fornite dall'Occidente "non influenzeranno il corso del conflitto".

Inoltre, Peskov ha negato che il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, abbia iniziato contatti per una telefonata con Putin, suggerendo che la pace rimane un miraggio, visibile solo con il binocolo.

Secondo Gianluca Pastori, docente di Scienze Politiche all'Università Cattolica di Milano e esperto di politica americana, Trump avrà poche possibilità di concretizzare le sue proposte fino al suo insediamento ufficiale il 20 gennaio. Le voci in circolazione, in questo periodo di transizione, sono di difficile conferma.

Intanto, il Ministero degli Esteri ucraino ha dichiarato di non essere stato informato sulla presunta telefonata tra i due leader.

Non finisce qui. Il servizio di intelligence estera russo, il SVR, ha insinuato che il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti stia pianificando "di rimuovere l’arrogante Zelensky" per agevolare l’elezione di un nuovo leader ucraino più collaborativo.

Questa strategia di pressione, che unisce guerra convenzionale e operazioni psicologiche, indica una Russia che si sente in una posizione di forza. Con l’aumento delle pressioni all’interno del Congresso americano per ridurre gli aiuti a Kiev, l’attenzione è puntata su come la nuova amministrazione Trump risponderà a questa situazione.

La personalità imprevedibile di Trump rende difficile fare pronostici. Essenziale sarà monitorare chi entrerà effettivamente nel Congresso, poiché queste "fughe di notizie" potrebbero servire a sondare quanto il Cremlino sia disposto a trattare.

Ogni concessione alla Russia verrà presentata da Putin come una vittoria non solo su Kiev, ma sulle potenze occidentali, inclusa l'America. "Dipenderà da come verrà narrata questa vittoria," specifica Pastori.

Nella narrazione trumpiana, la sconfitta rappresenterà un fallimento dell’America di Biden e della NATO, dipinte come inefficaci, mentre gli Stati europei saranno accusati di non aver fatto abbastanza per sostenere l’Ucraina.

In questo clima di incertezze si inseriscono anche le affermazioni di Donald Trump Jr., il figlio del presidente eletto, che ha recentemente ribadito l’intenzione di Trump di ridurre i fondi per lo sforzo bellico ucraino, generando dibattito sui social media e provocando reazioni in Ucraina.

La tensione continua a crescere, e il futuro della geopolitica mondiale sembra sempre più incerto.