Modena, una ragazza di 15 anni si libera del velo: aggredita dalle compagne di scuola
2024-11-05
Autore: Marco
Una quindicenne di Modena ha preso una decisione coraggiosa: smettere di indossare il velo. Con il supporto della famiglia, ha scelto di abbracciare la propria libertà personale, ma questa scelta ha scatenato la reazione violenta di tre coetanee provenienti dal Marocco. Le ragazze, contrarie alla sua decisione, hanno iniziato a bersagliarla con atti di bullismo che sono culminati in un'aggressione fisica. La giovane è stata trasportata in ospedale, dove le sono stati assegnati dieci giorni di prognosi.
Le molestie non si sono fermate all’ambito scolastico; insulti sono stati lanciati anche sui social media, creando un clima insostenibile per la vittima, che ha deciso di denunciare l'accaduto. Per sentirsi più sicura, ha chiesto alla sorella maggiore di accompagnarla a scuola, temendo ulteriori atti di violenza.
Le indagini sono in corso e le tre ragazze coinvolte sono state ascoltate dagli inquirenti. Attualmente, risultano indagate dalla procura dei minori di Bologna con accuse di stalking e lesioni in concorso. La situazione è aggravata dal fatto che questi reati sono stati commessi in gruppo e nei pressi di un'istituzione scolastica.
Il legale di uno degli indagati ha dichiarato: "La mia assistita ha già fornito le sue versioni dei fatti alla procura e avrà l'opportunità di riflettere su eventuali errori commessi".
Questo episodio ha sollevato un ampio dibattito sulla libertà di espressione e sul bullismo nelle scuole. "La fede religiosa è un aspetto personale e non può essere contestato", ha commentato Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto. "È allarmante che tre ragazze si uniscano per perseguitare una coetanea colpevole di voler vivere secondo le proprie scelte. Dobbiamo tutti riflettere su quanto sia grave una situazione simile e su cosa possiamo fare per prevenire tali atti di violenza.".
La comunità locale ora si interroga su come affrontare e prevenire episodi simili e sul supporto da offrire alle vittime di bullismo, mentre molti genitori e educatori chiedono maggiori interventi formativi nelle scuole riguardo il rispetto delle differenze culturali e religiose.