
«Mi uccido»: l'eroico salvataggio della 20enne vittima di stupro a Portofino
2025-09-13
Autore: Alessandra
L'urlo di aiuto in un momento critico
Una giovane di 20 anni ha vissuto un incubo il pomeriggio di sabato 13 settembre, quando ha denunciato di essere stata violentata in un luogo isolato del suggestivo promontorio di Portofino, in provincia di Genova. Fuggita dalla tragedia, ha fatto una disperata chiamata al 118, esprimendo la minaccia di volersi suicidare dopo la violenza subita.
Il coraggio dell’operatore del 118
L’operatore che ha risposto alla sua chiamata ha dimostrato un'incredibile dedizione, rimanendo al telefono con la ragazza fino all’arrivo dei soccorsi. Parlare con lei e creare un legame di fiducia è stato fondamentale per calmarla mentre si attivavano aiuti via mare e terra.
Un intervento coordinato e tempestivo
Non è ancora chiaro se la giovane si trovasse su un sentiero o vicino a una scogliera. Per raggiungerla, è stato necessario un intervento congiunto di diverse squadre — i vigili del fuoco di Rapallo, sommozzatori da Genova a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera, il Soccorso Alpino e i volontari della Croce Verde di Camogli con un’idroambulanza.
Un finale di speranza e indagini in corso
La ragazza è stata individuata mentre era ancora in contatto telefonico con l'operatore e, immediatamente dopo, è stata trasportata al porticciolo di Camogli. Qui è stata trasferita all’ospedale Galliera di Genova, dove sono in corso accertamenti medici. Le forze dell’ordine stanno conducendo indagini per chiarire la dinamica dell'accaduto e individuare le responsabilità. Un episodio che scuote profondamente la comunità locale e pone l'accento sulla necessità di protezione per le vittime di violenza.