Meloni e le sue accuse a Putin: un attacco alla guerra ibrida
2024-12-23
Autore: Sofia
Non è solo un atto di rispetto istituzionale verso il premier finlandese Petteri Orpo, ma un significativo affondo politico quello di Giorgia Meloni nei confronti di Vladimir Putin. Durante il recente vertice "Nord-Sud" tenutosi in Finlandia, la premier italiana ha messo in luce la gravità della cosiddetta minaccia russa, definendola molto più ampia di quanto molti possano immaginare. Meloni ha dichiarato che tale minaccia non solo riguarda il conflitto in Ucraina, ma si estende all'influenza delle fake news sulle nostre democrazie, all'uso manipolativo dei flussi migratori e agli eventi che si verificano in Africa. Questo discorso evidenzia la strategia di Mosca della guerra ibrida, già in atto e alimentata dall'estremismo politico in Europa.
La premier ha anche sottolineato come la Russia stia utilizzando la disinformazione e l'immigrazione come strumenti per destabilizzare l'Unione Europea. Ad esempio, sostenendo conflitti in Medio Oriente e Africa, Mosca influenza le rotte migratorie verso l'Europa, alimentando tensioni politiche e sociali interne e dando sostegno ai movimenti di estrema destra.
Il vertice ha visto la partecipazione di otto paesi, tra cui Italia, Grecia, Svezia e Finlandia, tutti uniti dall'urgenza di affrontare questioni diffuse di sicurezza e immigrazione, data la posizione geografica strategica e l'impatto delle crisi globali.
In questo contesto, Meloni ha richiamato l'attenzione sulla lunga frontiera tra Finlandia e Russia, che preoccupa notevolmente Helsinki, tanto che il capo delle forze armate finlandesi ha recentemente considerato l'uso di mine anti-uomo per garantire la sicurezza delle aree più isolate.
La questione delle spese militari è emersa durante il vertice, sollevando il sospetto che Donald Trump possa spingere per un aumento della spesa alla Nato, portandola al 5% del Pil. Meloni ha definito queste voci come "fake news", invitando i partecipanti a non seguire rumor infondati e a concentrarsi sulle reali necessità di ogni paese. Tuttavia, ha concordato con i leader presenti sul fatto che l'adeguamento delle spese militari è una necessità che non può essere ignorata, soprattutto alla luce delle sfide legate alla sicurezza attuale.
La presenza attiva di Putin sulla scena internazionale sembra aver avuto un effetto paradossale, poiché ha avvicinato i diversi paesi europei, obbligandoli a trovare punti di incontro nella difesa e nella gestione dell'immigrazione. In un momento in cui l'unità europea può essere messa alla prova dai conflitti globali, emerge una nuova consapevolezza della necessità di cooperare, caso mai si dovessero verificare ulteriori provocazioni da parte di Mosca.
Meloni e i suoi alleati europei rimangono vigili sul fronte americano, cercando di decifrare le intenzioni della nuova amministrazione Biden, consapevoli che le scelte future sugli aiuti militari e sulle politiche economiche potrebbero avere un impatto diretto sulla sicurezza dell'Europa e sulla stabilità globale.