Trump perde la battaglia legale: la causa contro il New York Times è troppo lunga!

In un'inaspettata svolta giudiziaria, un giudice federale della Florida ha affondato la causa miliardaria da 15 miliardi di dollari intentata da Donald Trump contro il New York Times, definendola eccessivamente prolissa e contraria alle regole legali.

Il giudice Steven Merryday ha evidenziato che il documento presentato dai legali dell'ex presidente era ricco di "accuse ripetitive e dettagli superflui". Nonostante questo colpo per Trump, il giudice ha permesso ai suoi avvocati di ripresentare il caso entro un mese, a patto che la nuova denuncia non superi le 40 pagine.

Le accuse di Trump: Una guerra mediatica in corso!

Donald Trump ha citato in giudizio non solo il New York Times, ma anche συγκεκριμένοι giornalisti e la casa editrice Penguin Random House, sostenendo che i loro articoli rappresentino una "campagna deliberata" per screditarlo. Al centro della controversia ci sono articoli critici e il libro "Lucky Loser", che mette in discussione la narrazione di Trump sulla sua ricchezza.

Un'illustrazione dello scontro tra potere e media

Trump ha etichettato il Times come "portavoce del Partito Democratico", alimentando un clima di conflitto tra la politica e il giornalismo. I giornalisti coinvolti includono vincitori del Pulitzer come Susanne Craig e Russ Buettner, noti per la loro inchiesta sulle finanze di Trump.

Non è la prima volta che Trump affronta i media!

Questa non è la prima volta che il magnate immobiliare porta in tribunale importanti media: solo lo scorso luglio aveva già denunciato il Wall Street Journal e il suo proprietario Rupert Murdoch, chiedendo 10 miliardi di dollari per una controversia legata a un biglietto di auguri a Jeffrey Epstein.

Mentre il panorama mediatico attende ulteriori sviluppi in questa saga legale, la battaglia tra Trump e i media sembra destinata a proseguire, mantenendo alta l'attenzione su questo intenso scontro di potere.