
Marcia contro i pesticidi sulle colline del Prosecco: «Vogliamo un futuro più sano»
2025-03-30
Autore: Maria
Ogni anno, sempre più persone partecipano alla marcia "Stop pesticidi" organizzata tra Cison di Valmarino e Follina, due comuni incastonati in un paesaggio meraviglioso, patrimonio dell'umanità UNESCO. Quest'anno, approfittando di una splendida domenica di sole dopo giorni di maltempo, decine di residenti hanno preso parte all'evento, affiancati da politici e associazioni ambientaliste, con Legambiente in prima linea.
Decine di cartelli e slogan hanno sottolineato la necessità di una drastica riduzione dell'uso di sostanze chimiche nei campi, una battaglia che gli organizzatori portano avanti da anni. Richiesta principale è un modello agricolo sostenibile che proteggia la biodiversità e la salute dei cittadini. La marcia ha percorso le colline fino all'abbazia di Follina, dove i partecipanti si sono riuniti per riflettere sull'importanza di riportare l'urgenza di politiche europee che tutelino la salute pubblica e l'ambiente al centro del dibattito.
Una delle preoccupazioni primarie riguarda la decisione della Commissione europea di archiviare il Regolamento sull'uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR), eliminando l'obiettivo di dimezzare l'uso di pesticidi entro il 2030. Legambiente avverte che questa mossa rappresenta un grave rallentamento nel cammino verso un'agricoltura più sostenibile e rispettosa degli equilibri naturali.
Numerosi studi hanno evidenziato il legame tra esposizione ai fitofarmaci e l'aumento di patologie croniche, mentre la perdita di biodiversità nei territori colpiti è ormai evidente, come dimostrano il declino delle api e altri impollinatori, cruciali per la produttività agricola. Inoltre, la contaminazione delle falde acquifere e i residui di pesticidi nei cibi hanno sollevato l'allerta tra i consumatori.
Accanto alla Marcia Stop Pesticidi, dal 20 al 30 marzo si è svolta la Settimana per le alternative ai pesticidi, un'iniziativa internazionale che promuove pratiche agricole sostenibili. Legambiente ha partecipato attivamente con un webinar, ponendo forte enfasi sull'importanza di metodi di coltivazione basati sull'agroecologia e approcci naturali per la difesa delle colture. E i dati parlano chiaro: in Italia, il settore biologico continua a crescere, con quasi 2,5 milioni di ettari coltivati senza chimica di sintesi, pari al 19,8% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU). Questo segnale incoraggiante dimostra che l'agroecologia e le pratiche agricole sostenibili possono garantire produzioni di qualità senza compromettere l'ambiente e la salute pubblica.
Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, ha concluso: «Come associazione, continueremo a lottare per un'agricoltura che rispetti la natura e la salute di tutti. Il futuro del settore non può basarsi sulla chimica, ma su innovazione, agroecologia e tutela degli ecosistemi. Per questo motivo, abbiamo marciato oggi, 30 marzo, insieme ai residenti delle colline UNESCO: no ai pesticidi, sì a un futuro più verde e sano». Inoltre, la crescente consapevolezza dei consumatori sta spingendo sempre più aziende agricole a considerare pratiche alternative, aprendo la strada a un'agricoltura del futuro che deve assolutamente essere sostenibile.