La manovra fiscale del 2025 si avvicina al traguardo con proposte audaci da parte del governo, mirate a promuovere un sistema di flat tax rivoluzionario. I membri dell’esecutivo stanno infatti lavorando su tre interventi fondamentali per ampliare il raggio d’azione delle tasse piatte.

Uno dei punti principali in discussione riguarda l’innalzamento della soglia di accesso al regime forfettario delle partite IVA. Mentre attualmente il limite di reddito è fissato a 30.000 euro, nel 2025 questo numero salirà a 35.000 euro. Questo cambiamento è previsto per incentivare non solo i dipendenti e i pensionati a intraprendere attività autonome, ma anche per alimentare la crescita del numero di partite IVA in Italia. Infatti, secondo gli ultimi dati, attualmente circa 1,77 milioni di partite IVA utilizzano il regime forfettario, che impone un’imposta ridotta del 15% (o del 5% per le nuove attività).

Il trend è incoraggiante: da gennaio a settembre 2023 sono state registrate 199.700 nuove aperture di partite IVA. Questo significa che quasi una nuova partita IVA su due opta per il regime della flat tax, con un tasso che sale al 70,5% tra le persone fisiche.

Inoltre, la manovra introduce importanti novità anche per la tassazione delle mance. A partire dal 2025, il reddito complessivo per beneficiare della tassazione separata delle mance salirà da 50.000 euro a 75.000 euro, mentre il limite delle mance non potrà superare il 30% del reddito complessivo, permettendo così agli addetti del settore turistic di godere di un sostegno fiscale maggiore.

Un’altra innovazione importante è l’introduzione di una flat tax del 5% per gli straordinari degli infermieri. Questa misura intende sostenere il personale sanitario di fronte ai crescenti carichi di lavoro, con un fondo dedicato di 53 milioni di euro per il 2025.

Il contesto di questa manovra arriva in un momento in cui si discute intensamente sulla necessità di combattere l’evasione fiscale e far emergere il sommerso. La flat tax si configura non solo come un incentivo per nuove aperture, ma anche come strumento per stimolare la produttività e migliorare la tassazione nel settore sanitario.

La prospettiva di oltre due milioni di partite IVA in Italia non appare più così lontana, e gli effetti di una manipolazione sulle soglie di reddito potrebbero rivelarsi decisivi. Mentre continua il dibattito politico sulla querelle dell’aliquota, la strategia del governo potrebbe segnare una svolta significativa nel panorama fiscale italiano.