
Manfredi Mangione, il 17enne sfigurato per difendere un amico: «Non chiamatemi eroe»
2025-04-06
Autore: Alessandra
Roma - Manfredi Mangione, un giovane di soli 17 anni, ha vissuto un'esperienza traumatica che lo ha segnato per tutta la vita. Difendendo un coetaneo da un’aggressione, è stato brutalmente colpito, lasciandolo con gravi ferite al volto. Nonostante il dolore fisico e le cicatrici permanenti, Manfredi si rifiuta di essere etichettato come un eroe.
In un'intervista, ha dichiarato: «Non mi interessa ricevere scuse da parte dei miei aggressori. La vera questione è la cultura della violenza che regna tra i giovani di oggi. È inaccettabile che si arrivi a tanto per una semplice lite o un incomprensione». La sua testimonianza mette luce su un problema sociale sempre più diffuso, dove la violenza sembra essere l'unica risposta a conflitti interpersonali.
Negli ultimi anni, episodi di bullismo e violenza tra adolescenti sono aumentati, portando esperti e autorità a lanciare un grido d'allerta. Le scuole stanno intensificando programmi di educazione alla pace e della risoluzione dei conflitti, cercando di combattere questo triste fenomeno. Manfredi, nonostante le sue ferite, è determinato a non lasciare che questa esperienza prenda il sopravvento sulla sua vita.
«Voglio continuare a vivere normalmente e spero che la mia storia possa sensibilizzare gli altri a dire "basta" alla violenza», ha aggiunto. La sua resilienza è un esempio da seguire, anche se preferirebbe che non fosse necessario imparare da tali esperienze drammatiche.
Questo caso solleva interrogativi sulla responsabilità sociale e sull'importanza di comunità e istituzioni nel proteggere i giovani e nel promuovere un ambiente pacifico dove il dialogo e il rispetto reciproco prevalgano sulla violenza.