
L'OMBRELLO NUCLEARE FRANCESE: COSÌ MACRON GUIDA L'EUROPA VERSO UN FUTURO INCERTO
2025-03-10
Autore: Sofia
Un ambizioso piano di riarmo da 800 miliardi di euro sta prendendo piede in Europa, con l'obiettivo di creare una difesa comune per affrontare la minaccia rappresentata dalla Russia. In questo scenario, emergono accordi che coinvolgono anche Paesi al di fuori della UE, come il Regno Unito e la Turchia. La risposta disordinata dell'Europa all'iniziativa di Trump per porre fine alla guerra in Ucraina ha fatto sì che i Paesi europei si trovassero a cercare di riprendere il controllo della scena internazionale che sembra essere scivolata loro di mano.
La Francia, sotto la guida di Macron, ha offerto il suo ombrello nucleare agli alleati europei, in particolare per compensare un possibile disimpegno degli Stati Uniti dal continente. Tuttavia, l’ex generale Marco Bertolini avverte che questo accordo deve essere valutato con attenzione. Accettare un'alleanza del genere prevederebbe una cessione di potere militare e politico a Parigi.
La questione dell'ombrello nucleare solleva interrogativi su cosa significherebbe per altre capitali europee. Seppur ci potrebbero essere rappresentanti di altri Paesi in ruoli di prestigio, il comando militare rimarrebbe nelle mani della Francia. Questa situazione ricorda le dinamiche coloniali, dove Parigi ha sempre avuto una certa influenza.
Dal punto di vista tecnico, si richiede di valutare se il sistema difensivo francese è realmente efficace. La Francia possiede armi nucleari, ma la capacità di fornire una protezione concreta per l’Europa è ancora da dimostrare. Inoltre, il piano di riarmo prevede un investimento di 650 miliardi dai singoli Stati e 150 miliardi da parte dell'UE, con l’intento di potenziare questa struttura. Ciò pone domande sul potere politico che Parigi andrebbe a esercitare: i Paesi che beneficiano di tale protezione si troverebbero a dover allinearsi con gli interessi francesi.
In mezzo a tutto ciò, il Regno Unito, l'unica altra nazione europea in possesso di armi nucleari, continua a giocare un ruolo chiave. Sebbene abbia lasciato l'UE, Londra mantiene una notevole influenza sulla sicurezza europea e si allea strettamente con la Francia. Questo solleva l’ipotesi di una nuova forma di NATO europea, che potrebbe rivelarsi una fusione tra la cooperazione tra l'UE e l'Alleanza Atlantica.
In effetti, la Gran Bretagna ha storicamente esercitato un ruolo di rappresentante degli interessi americani in Europa, e in quest'era di cambiamenti, il suo legame con gli Stati Uniti rimane cruciale. Sebbene Trump possa sembrare un punto di riferimento incerto, il Regno Unito continuerà probabilmente a svolgere un ruolo di mediazione per conto degli USA.
Per quanto concerne la NATO, c’è chi crede che l'alleanza avesse ormai dovuto chiudere i battenti, dopo la caduta del muro di Berlino. Ma le varie crisi, come quelle nei Balcani, hanno tenuto viva l'organizzazione. Con la crescente complessità del contesto geopolitico, l'approccio di Trump, che accetta l'esistenza di regimi autocratici e si interfaccia con attori controversi, potrebbe portare a una riduzione della presenza militare americana, mantenendo però il controllo strategico sui principali scenari internazionali.
Il dibattito su come l'Europa risponderà a queste sfide è più vivo che mai, e le scelte che verranno fatte nei prossimi anni determineranno non solo il futuro della difesa europea, ma anche la sua posizione nel contesto geopolitico globale.