Tecnologia

L’Italia si prepara a riabbracciare il nucleare: scoprire i costi e i tempi della nuova alleanza Enel-Ansaldo-Leonardo

2024-11-08

Autore: Chiara

Il dibattito sul nucleare sta prendendo piede in Italia, suscitando un rinnovato interesse verso la generazione di energia elettrica tramite impianti nucleari. Con l'assegnazione di un esperto da parte del governo per valutare la fattibilità di un possibile rilancio del nucleare e l'annuncio imminente di una legge delega sul settore, i prossimi passi potrebbero non essere così semplici, e i risultati tangibili potrebbero tardare ad arrivare.

Uno degli aspetti più complessi sarà convincere l’opinione pubblica, che ha già espresso due volte la sua contrarietà ai referendum sul nucleare, a sfatare le paure legate alla sicurezza. D’altronde, anche le più avanzate tecnologie nucleari non entreranno in esercizio prima del 2030, comportando un'attesa di almeno sei anni prima di vedere i primi risultati.

Nel frattempo, diventa cruciale incentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, vista l'attuale dipendenza del mercato italiano dai prezzi del gas, che influiscono negativamente sul costo dell'elettricità. Attualmente, molte aziende italiane si trovano a fronteggiare costi energetici che rappresentano oltre il 30% delle spese produttive. La produzione nucleare, tuttavia, si prospetta come un'opzione cost-effective per le imprese, garantendo una continuità di fornitura senza le interruzioni tipiche delle rinnovabili.

Un focus particolare è sui mini reattori modulari (SMR), la cui disponibilità è prevista per il 2030. Questi reattori, più piccoli degli impianti tradizionali, vantano sistemi di sicurezza avanzati e possono essere costruiti in ambienti industriali, per poi essere assemblati sul sito d'installazione. Sono progettati per produrre circa 300 megawatt di energia, il che implica un investimento di circa 1 miliardo di euro per unità, con previsioni che in Italia potrebbero spingere la necessità fino a 40 reattori nucleari, per un investimento totale stimato di circa 40 miliardi di euro.

Le aziende chiare nel panorama nucleare italiano includono Enel, Ansaldo e Leonardo, che collaborano per formare una nuova società dedicata a lavorare sulla tecnologia nucleare. Enel, in particolare, porta un know-how essenziale avendo gestito impianti in Spagna, America Latina e Slovacchia. Gli SMR possono garantire una fornitura energetica costante per 8.760 ore l’anno, contro le attuali 1.500 ore fornite dal fotovoltaico, rendendo l'opzione nucleare molto più competitiva.

A livello internazionale, sono oltre 80 i progetti di SMR in fase di sviluppo, con competitori globali come Francia, Regno Unito e Stati Uniti che pongono il nucleare come una possibile strada verso un'energia più sostenibile e accessibile.

In questo contesto, l'Italia si stanzia su una potenziale nuova era energetica, con il nucleare che potrebbe contribuire a risolvere le sfide economiche e ambientali del paese. Tuttavia, si tratta di un percorso che prevede molteplici passaggi e incrementali verifiche su sicurezza, costi e impatto ambientale.