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L'Italia Brilla nel Commercio Internazionale: I Catastrofisti Devono Ricredersi!

2024-11-14

Autore: Sofia

Negli ultimi dodici mesi fino a giugno 2023, l'Italia ha registrato un attivo nella bilancia dei pagamenti esteri di ben 54,7 miliardi di euro, un incremento straordinario di 27,3 miliardi rispetto all'anno precedente. Questo risultato non solo supera le performance della Germania (+27,1 miliardi) – una nazione più grande sia demograficamente che economicamente – ma supera anche la Francia (+17 miliardi) e la Spagna (+6,6 miliardi).

Con il calo dei prezzi dell'energia, la bilancia dei pagamenti dei maggiori Paesi dell'Eurozona sta tornando a livelli più normali. La Germania, nonostante sia in recessione, continua a vantare un attivo strutturale notevole di 193,6 miliardi, mentre la Spagna mostra un surplus in crescita, arrivando a 65,4 miliardi. Al contrario, la Francia si trova ancora in difficoltà con un deficit di -23,6 miliardi.

Un fattore chiave per il successo dell'Italia e della Germania è il consistente attivo nella bilancia dei beni: 264,1 miliardi per la Germania e 58,7 miliardi per l'Italia. In confronto, la Spagna registra un deficit di -32,9 miliardi e la Francia di -64,2 miliardi nei beni.

D'altra parte, il segreto della Spagna risiede nel suo surplus significativo nei servizi, con un attivo di 98,4 miliardi, principalmente alimentato dal turismo e dai trasporti. Anche se l'Italia possiede un'importante voce di surplus nel turismo (21,2 miliardi), presenta un piccolo deficit nei servizi (-4 miliardi), colpita da passivi nei trasporti e nei servizi di telecomunicazione. Tuttavia, il surplus aggregato della bilancia dei pagamenti per beni e viaggi è notevole, ammontando a 79,9 miliardi, secondo solo a quello tedesco (189,3 miliardi). In contrasto, la Francia ha un deficit aggregato di -48,7 miliardi.

Ciò evidenzia l'importanza del settore turistico e dell'industria per l'Italia. Tuttavia, è interessante notare come, nonostante le sfide globali, il modello economico italiano, basato sull'export, stia mostrando resilienza, specialmente in un contesto di incertezze in Europa, come dimostrato dalle preoccupazioni legate a potenziali dazi commerciali.

Il Made in Italy continua a brillare sul palcoscenico internazionale, grazie a una diversificazione unica. A differenza di altre nazioni che si affidano a pochi settori chiave, l'Italia esporta un'ampia gamma di prodotti che spaziano dalla moda all'alimentare, dalla meccanica al farmaceutico, dai mobili alle ceramiche, e persino a marchi iconici come Ferrari e yacht di lusso. Questa strategia riduce notevolmente il rischio di crisi legate a singoli settori dominanti.

Nel 2023, secondo l'UNCTAD, l'Italia si è distinta come il Paese del G20 con la più bassa concentrazione d'export, riflettendo un'ampia varietà di prodotti. Questo, unito alla flessibilità delle nostre imprese e alle filiere corte dei distretti industriali, consente all'Italia di navigare con successo le sfide della globalizzazione e di incrementare le sue quote di mercato anche in momenti di crisi tradizionale.