L'inquietante "economia della morte" che sostiene la Russia: scopri il prezzo della vita di un soldato in Ucraina
2024-11-14
Autore: Giulia
Il valore della vita umana in Russia durante la guerra in Ucraina
Che valore ha una vita umana in Russia in questo periodo di guerra in Ucraina? Questa domanda sconcertante è stata esplorata dall'economista russo Vladislav Inozemtsev, che ha calcolato che le famiglie di soldati di 35 anni uccisi in battaglia ricevono un risarcimento e salari per un totale di circa 150.000 dollari. Sorprendentemente, questa somma supera in molte aree della Federazione quella che un lavoratore civile avrebbe guadagnato fino all'età di 60 anni.
"Deathonomics": l'economia della morte
Inozemtsev definisce questa realtà con un termine spietato: "deathonomics", ovvero "economia della morte". Questo fenomeno potrebbe spiegare la sorprendente calma con cui la Russia accoglie ogni giorno le notizie di centinaia, se non migliaia, di caduti per il conflitto scatenato dal presidente Vladimir Putin.
Conseguenze economiche e sociali
Conflitti e conseguenze disastrose hanno devastato l’economia e la società russa. Le indennità per le famiglie dei militari uccisi hanno toccato i 30 miliardi di dollari nel solo ultimo anno. Inoltre, in nome del sostegno alle operazioni militari, la Russia ha intrapreso attività per compensare gli effetti delle sanzioni imposte dall'Occidente. Statistiche ufficiali indicano che il tasso di povertà attuale non è mai stato così basso dalla registrazione avvenuta nel 1995, grazie alle ingenti somme erogate ai caduti, che iniettano liquidità nelle regioni più vulnerabili del Paese.
Il supporto interno allo sforzo bellico
Vasily Astrov, economista del Vienna Institute for International Economic Studies, sottolinea che “questo denaro è in genere al di fuori dell'esperienza di vita delle persone in queste aree arretrate”. Per il Cremlino, sostiene Astrov, l’unico modo per mantenere un forte supporto interno allo sforzo bellico è offrire stipendi competitivi ai soldati. Anche Putin ha riconosciuto tacitamente l'esistenza dell'"economia della morte" durante un incontro con le madri dei caduti, definendo la perdita una "grande tragedia", ma sostenendo che le vite dei soldati avessero comunque raggiunto un obiettivo significativo.
Statistiche sulle vittime
Secondo le stime occidentali, le vittime totali, tra feriti e deceduti, si aggirerebbero intorno alle 600.000, con 1.500 morti al giorno solo nel mese di ottobre. Questi numeri impressionanti suggeriscono che il Cremlino utilizzi i fondi anche per incentivare il reclutamento, dove il salario minimo per un soldato è di oltre 2.100 dollari, molto di più della media nazionale.
Cambiamenti nella percezione del reclutamento militare
Oggi, rispetto al periodo post-sovietico quando l'arruolamento era vista come una scelta per chi non aveva opportunità, la situazione della classe militare è cambiata, portando a una riconoscenza sociale di tipo eroico.
Impatto dell'economia della morte su deficit e inflazione
Indagini condotte da istituti di ricerca indipendenti come Levada mostrano un aumento di russi convinti che il Paese stia progredendo, ma al contempo l'"economia della morte" sta generando anche un incremento del deficit pubblico e dell'inflazione, oltre a creare una carenza di forza lavoro in diversi settori economici. Queste ripercussioni sembrano interessare poco, però, le regioni più povere della Russia, che storicamente sono state trascurate da Mosca.
Riflessioni sul futuro della Russia
Una situazione che pone interrogativi inquietanti sul futuro della nazione e sulla reale stabilità economica.