
Liguria in prima linea per il trattamento dell'ictus: Ambulanze con TAC nel futuro?
2025-04-07
Autore: Giovanni
La Liguria si conferma leader in Italia per il numero di trattamenti post-ictus effettuati per ogni milione di abitanti. Massimo Del Sette, direttore della S.C. Neurologia del Policlinico San Martino di Genova, ha sottolineato a conclusione dell'XI congresso nazionale dell’associazione italiana per la lotta all’ictus cerebrale che, sebbene i risultati siano lodevoli, c'è ancora molto da fare per migliorare la riabilitazione post-ospedaliera. Ogni anno, circa tremila liguri sono colpiti da ictus.
Un sistema sanitario in crescita
Del Sette ha evidenziato che l'alta percentuale della popolazione ligure ha accesso a terapie all'avanguardia per l'ictus ischemico, come trombolisi e trombectomie. Questo risultato è motivo di orgoglio, dimostrando la buona organizzazione dell'assistenza sul territorio. Tuttavia, ci sono sempre margini di miglioramento rispetto ad altre regioni italiane.
Innovazione in arrivo: ambulanze con TAC a bordo
Uno degli argomenti chiave del congresso è stata la proposta di dotare le ambulanze di TAC per effettuare esami durante il trasporto del paziente. Questa innovazione potrebbe rivelarsi cruciale, poiché il tempo è un elemento fondamentale durante un intervento in caso di ictus acuto. Nonostante i costi elevati, l'implementazione di queste ambulanze potrebbe portare a vantaggi significativi per la salute pubblica.
Un nuovo farmaco per il trattamento dell’ictus
Un'altra novità promettente è l'arrivo imminente di un nuovo farmaco trombolitico. Questo medicinale, che scioglie i trombi, sarà più efficace e facile da somministrare. Attualmente, la trombolisi richiede un’infusione endovenosa di un'ora; con il nuovo farmaco, basterà una sola iniezione in bolo di un minuto.
Focus sui deficit cognitivi dopo l’ictus
Del Sette ha anche posto l'accento sull'importanza di affrontare i deficit cognitivi legati all'ictus. Spesso si considera solo il deficit motorio, ma esistono problematiche più sottili, come disturbi della memoria e difficoltà nella pianificazione delle attività quotidiane. È essenziale che i neurologi si concentrino su questi aspetti per offrire una riabilitazione integrata, che tenga conto non solo delle difficoltà motorie, ma anche di quelle cognitive e psicologiche. Questo approccio olistico rappresenta una frontiera importante nella cura dei pazienti post-ictus.