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L'Europa sul Baratro: Le Divisioni su Israele e Ukraine

2025-08-30

Autore: Maria

Un'Europa Divisa e Silenziosa

"Siamo divisi, non ci sono mezzi termini: senza una posizione unitaria, l'Europa non avrà voce sulla scena globale". Queste sono le parole di Kaja Kallas, Alto Rappresentante dell'UE, che esprime la paralisi dell'Unione emersa durante il consiglio informale degli Esteri a Copenhagen. Nonostante il dibattito acceso, i risultati sono stati scarsi, soprattutto per quanto riguarda le misure da adottare contro il governo israeliano di Benjamin Netanyahu, accusato di violazioni dei diritti umani a Gaza.

Una Debole Proposta di Sanzioni

L'Unione Europea si trova in un impasse evidente. La Commissione ha proposto un'unica, debole misura: la sospensione dei fondi per le start-up nell'ambito del programma Horizon, ma questa non riesce a ottenere il supporto necessario, nonostante richieda solo una maggioranza qualificata.

Giornata di Discussioni Senz'Azioni

Durante il consiglio informale degli Esteri, noto come Gymnich, i ministri non hanno preso decisioni pratiche; l'incontro serve a discutere liberamente per poi facilitare intese future. Solo un gruppo di Paesi, tra cui Germania, Italia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria e Romania, si oppone alla Commissione, ma la vera partita si gioca tra Roma e Berlino. Se una delle due capitane cambia idea, la maggioranza potrebbe emergere.

Le Posizioni Dure di Tajani e Altri Ministri

Antonio Tajani, ministro degli Esteri italiano, ha però ammesso che "Israele ha superato il limite della reazione legittima dopo l'attacco del 7 ottobre". Tuttavia, non si è dichiarato favorevole alle misure proposte dall'UE. Altri Paesi, come Olanda, Svezia e Danimarca, hanno animato il dibattito, chiedendo di andare oltre, inclusa la sospensione della cooperazione commerciale con Israele.

Sanzioni: La Riflessione sul Futuro

"Iniziamo con sanzioni ai coloni violenti, più coloni, più sanzioni; se non funziona, esploreremo altre opzioni" ha commentato Tajani, lasciando aperta l'ipotesi di misure più severe. Tuttavia, fonti diplomatiche sottolineano il costo politico dell'embargo parziale sulle armi imposto dalla Germania.

Unità sull'Ucraina: Una Luce nell'Oscurità

Diversamente dalla situazione israelo-palestinese, sull'Ucraina l'unità di intenti è più forte. I 26 Stati membri, nonostante le provocazioni social del ministro ungherese Péter Szijjártó, hanno confermato il loro sostegno a Kiev e l'importanza di nuove sanzioni contro Vladimir Putin. Il 19° pacchetto di sanzioni è attualmente in preparazione, con proposte di varia tipologia in arrivo.

Un Futuro Incerto per l'Europa

La vera questione da affrontare è se i beni congelati alla Russia, oltre 200 miliardi di euro, possano essere utilizzati per sostenere l'Ucraina. Se da un lato c'è chi appoggia questa possibilità, dall'altro ancora persiste l'opposizione, sostenuta dalle richieste della Banca Centrale Europea. Tajani rappresenta questo punto di vista e afferma che si tratta della "stragrande maggioranza" tra i 27 Stati membri.