Il 28 dicembre, il Senato ha approvato in via definitiva la Legge di Bilancio 2025, e con essa, è in arrivo una stangata per i dipendenti che utilizzano auto aziendali in uso promiscuo. Il cambiamento delle regole riguarda il calcolo dell'imponibile fiscale, che non valorizza più i veicoli in base alle loro emissioni effettive di CO2, ma passa a un sistema che premia nettamente i veicoli elettrici. Le auto ibride plug-in avranno un trattamento meno favorevole, mentre le vetture a benzina, Gpl, diesel e full hybrid, che rappresentano l'85% delle scelte aziendali in Italia, subiranno un'impennata delle tasse. Queste nuove regole entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025, ma avranno effetto retroattivo, colpendo anche le auto ordinate nel 2023.

Cosa Cambia nel Dettaglio?

Utilizzare un’auto aziendale ad uso misto sarà considerato come un'ulteriore somma da aggiungere al reddito, calcolata su una base annua. In passato, il reddito imponibile dipendeva dalla categoria di emissioni del veicolo: per esempio, per auto fino a 60 g/km si considerava solo il 25% del costo, mentre per i veicoli oltre 190 g/km si arrivava al 60%. Con il nuovo sistema, il colpo più duro lo riceveranno i veicoli con emissioni comprese tra 61 e 160 g/km, che invece ora vedranno un incremento della tassazione, portando il reddito tassabile a un 50%, ovvero 3.750 euro in più annualmente.

Al contrario, i veicoli elettrici beneficeranno di una riduzione della percentuale a solo il 10%, mentre le ibride plug-in passeranno al 20%. Secondo Aniasa, l'associazione delle aziende di noleggio in Italia, questa nuova tassazione impatterà su circa 1 milione di lavoratori, spingendo molte aziende a ritardare o rinunciare alla sostituzione dei veicoli già in uso. Il risultato? Una potenziale flessione delle immatricolazioni e una conseguente perdita per le casse dello Stato di circa 125 milioni di euro.

Cosa Significa Questo per il Futuro?

Questa modifica legislativa non solo metterà a dura prova il portafoglio dei dipendenti, ma potrebbe anche influenzare profondamente il mercato automobilistico italiano, alimentando il passaggio verso una mobilità sempre più elettrica e sostenibile. Le aziende dovranno ripensare le loro strategie e considerare il costo totale di possesso delle auto, mentre i lavoratori dovranno valutare attentamente che tipo di auto aziendale scegliere. Quali saranno gli effetti a lungo termine su un settore già in difficoltà? Solo il tempo potrà dirlo. Rimanete aggiornati!