Le supernovae rappresentano un pericolo per la Terra?
2024-11-12
Autore: Maria
Nel corso della storia del nostro pianeta, abbiamo assistito a cinque grandi estinzioni di massa che hanno minacciato la vita sulla Terra. Se alcune di esse, come quella dei dinosauri causata dall'impatto di un asteroide, sono ben documentate, altre restano un mistero. Una delle più antiche estinzioni, che si verificò tra l'Ordoviciano e il Siluriano 445 milioni di anni fa, ha portato all'estinzione di circa l'85% delle specie. Si ipotizza che la causa possa essere stata una supernova.
Ma cos'è esattamente una supernova?
Gli antichi astronomi utilizzavano il termine "nova" per descrivere nuove stelle che apparivano improvvisamente nel cielo. Le supernovae sono fenomeni molto più esplosivi e luminosi, in grado di emettere una quantità incredibile di luce e radiazione, talvolta pari a quella di un'intera galassia. Si ritiene che una supernova si verifichi quando una stella molto massiccia, almeno otto volte più grande del Sole, consuma tutto il suo combustibile nucleare e collassa su se stessa, generando una potente esplosione.
Raggi gamma: un potenziale pericolo
Tra le supernovae, ci sono anche quelle che generano lampi gamma, i cosiddetti gamma-ray burst (GRB), che sono tra i fenomeni più energetici dell'universo. Questi lampi possono essere pericolosi se si trovano a una distanza relativamente ravvicinata, ma non tutte le supernovae emettono GRB. La chiave del potenziale rischio per la Terra è la distanza di queste esplosioni stellari.
Un esempio celebre è Eta Carinae, una stella che potrebbe esplodere, ma che si trova a circa 7.500 anni luce di distanza da noi. Questo la rende improbabile come minaccia, dato che anche se producesse un GRB, le radiazioni si attenuerebbero lungo il cammino. Gli astronomi hanno anche osservato che la maggior parte dell'energia prodotta da una supernova segua l'asse di rotazione della stella, orientandosi quindi lontano dalla Terra.
Supernovae prossime alla Terra
Tuttavia, esistono diverse supernovae che meritano attenzione, situate entro 1.000 anni luce dalla Terra. Attualmente, sono catalogate 12 stelle che potrebbero esplodere: le più note includono Betelgeuse, Spica, Rigel e Antares, oltre a IK Pegasi, Acrux, Alpha Crucis, Zeta Ophiuchi, Alpha Lupi, Pi Puppis e S Monocerotis A e B.
L'ipotesi dell'estinzione dell'Ordoviciano è che la Terra possa essere stata colpita da un GRB di una supernova vicina. Si stima che nel nostro ambiente spurgo meno di cinque supernovae ogni miliardo di anni, quindi la probabilità di una minaccia immediata è estremamente bassa. Tuttavia, se una supernova si verificasse entro 26 anni luce, potrebbe seriamente compromettere l'ozono atmosferico, esponendo la vita terrestre a radiazioni solari nocive.
In conclusione, pur essendo una tematica affascinante e di grande significato scientifico, non c'è motivo di farci prendere dall'ansia. La maggior parte delle supernovae vicine sono ancora attivamente impegnate in processi nucleari, e solo Betelgeuse è prevista esplodere nei prossimi 100.000 anni. Al momento, dovremmo piuttosto concentrarci su questioni più immediate, come i cambiamenti climatici e i conflitti geopolitici.