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Le lettere di Specchio dei Tempi di giovedì 3 marzo 2025

2025-04-03

Autore: Maria

Un lettore scrive:

«Sono un vecchio torinese disgustato. Cammino molto e non sopporto più l'arroganza e la maleducazione sempre più diffusa ed impunita. Nonostante i vari divieti e le minacce di sanzioni salate, continuo ad essere sfiorato da biciclette e monopattini che sfrecciano ovunque in mezzo alle persone. Sono costretto a fare un continuo slalom tra le deiezioni canine, tutti ti fumano in faccia fregandosene dei divieti e gettano a terra le cicche. I senzatetto riducono a porcili disgustosi molte strade del centro e non soltanto. È inutile inasprire le regole, se poi non c'è nessun controllo e l'impunità, nella nostra Torino, regna sovrana. È fondamentale che le autorità locali facciano la loro parte, istituendo maggiori controlli e sistemi di sorveglianza per garantire la sicurezza e il rispetto delle regole».

Maurizio Boggio Merlo

Un lettore scrive:

«Non ci speravo più, ho ricevuto una telefonata da un call center che mi dice: "Abbiamo ricevuto il tuo curriculum". Ma io ho 89 anni! È possibile che non si possa far nulla per fermarli? Forse manca la volontà politica. E poi: i garanti dove sono finiti? È deprimente sapere che, nonostante l'età, ci sia ancora una corsa al lavoro che sembra ignorare completamente il diritto di ciascuno di essere ascoltato e rispettato».

En. Gav.

Un lettore scrive:

«Come di consueto allo scadere della riapertura programmata del sottopassaggio di corso Giambone, forse per la quinta volta (se non di più ancora) viene attaccato un nuovo adesivo sopra gli altri, nel quale c'è scritto una nuova data posticipata. Da anni oramai subiamo questa presa in giro. Se fossimo in Cina - per assurdo - avremmo già una struttura realizzata ex novo già terminata da tempo. Ma siamo in Italia e la burocrazia continua a farla da padrona, mentre i cittadini perdono la pazienza».

Marco Prinzivalli

Un lettore scrive:

«È di questi giorni la notizia della celebrazione in pompa magna della nuova pista di bob di Cortina, realizzata per le prossime Olimpiadi Invernali e costata la bellezza di 118 milioni di euro. Con la solita "lievitazione" dei costi rispetto al preventivo iniziale di 81 milioni di euro (vale a dire un bel 45% in più). Vorrei soltanto ricordare, sommessamente, che il preventivo per la riattivazione della pista di Cesana Pariol, usata per le Olimpiadi di Torino 2006, era stato inferiore ai 34 milioni (5 volte meno di quanto è costato l'impianto di Cortina) e per quelle Olimpiadi - se non sbaglio - si arrivò a spendere meno di quanto fosse preventivato (con relativo "tesoretto" da impiegare sul territorio). Sarebbe interessante capire come mai ci siano state così tante variazioni di costo e se sarà mai fatta chiarezza su questo spreco di denaro pubblico, che sembra destinato a soddisfare solo un campanilismo inutile e costoso».

Giuliano Bosco

Questi commenti esprimono una frustrazione profondamente radicata tra i cittadini torinesi, illuminando le sfide quotidiane di vivere in una città che non riesce a mantenere la sua bellezza e funzionalità a causa dell'arroganza, dei problemi di gestione e della mancanza di controllo. Le opinioni di questi lettori ci fanno riflettere sulle priorità della nostra società e su come possiamo migliorare la qualità della vita nelle nostre città.