Le guerre dimenticate nel 2024: Sudan, Myanmar e Haiti in crisi senza fine
2025-01-04
Autore: Francesco
Il 2024 si è rivelato un anno disastroso per la pace nel mondo; secondo l'International Institute for Strategic Studies, i conflitti hanno causato un aumento dell'epidemia di violenza, con un incremento globale delle vittime del 37% e un vertiginoso 315% in Medio Oriente e Nord Africa. Si stima che almeno 200mila persone abbiano perso la vita a causa dei conflitti in corso. Mentre i conflitti in Ucraina e Gaza monopolizzano l'attenzione dei media, altre guerre dimenticate, che infuriano in angoli remoti del mondo, continuano a mietere vittime. Nel 2024, ben 54 conflitti attivi sono stati registrati, secondo l'istituto Sipri.
Sudan
Il Sudan, con una lunga storia di instabilità, ha raggiunto un livello drammatico nel 2023, con oltre 61mila morti nello scontro tra le Forze Armate Sudanesi e le Forze di Supporto Rapido. Questa guerra civile, scatenata dal golpe del 2019, ha visto interessi esterni influenzare il conflitto, con gli Emirati Arabi Uniti che cercano il controllo delle ricchezze minerarie e l'Egitto che gioca per mantenere il potere sulle risorse idriche. La situazione umanitaria è allarmante: l'ONU prevede una potenziale catastrofe che potrebbe portare a 2,5 milioni di morti a causa della carestia.
Burkina Faso, Mali e Niger
La regione è devastata da violenze jihadiste e instabilità politica, causando un numero impressionante di morti (oltre 20mila in Mali, 10mila in Burkina Faso, e 4mila in Niger). I colpi di Stato e l'inasprimento delle tensioni con l'Occidente, che ha portato al ritiro delle truppe francesi, aggravano ulteriormente il conflitto, mentre la crescente alleanza tra i paesi del Sahel potrebbe nuovamente esacerbare la crisi.
Somalia
La situazione in Somalia presenta una grave crisi in cui l'insicurezza governativa e l’insurrezione di Al-Shabaab continuano a causare sofferenze immense alla popolazione. Con oltre 500mila morti dalla guerra civile del 1991, la Somalia affronta un 2025 sempre più critico, data la prevista ritirata delle forze internazionali.
Repubblica Democratica del Congo
Qui, il conflitto è alimentato dalla lotta per le risorse naturali e dall’ingerenza straniera, con oltre 6 milioni di morti negli ultimi 30 anni e più di 7 milioni di sfollati. La situazione è giunta a un punto insostenibile, con una nuova ondata di violenze etniche in vista.
Repubblica Centrafricana
La guerra in corso ha portato a una situazione di caos, dove il 70% del Paese è controllato da bande armate. La povertà estreme e gli interessi geopolitici, in particolare di Russia e Cina, complicano ulteriormente il quadro.
Myanmar
Considerato il Paese più violento al mondo secondo diverse ONG, il Myanmar vive una guerra civile brutale. Le conseguenze del colpo di stato del 2021 hanno portato a oltre 3 milioni di sfollati e decine di migliaia di morti. La comunità internazionale ha imposto sanzioni, ma il regime militare continua a commerciare con vicini come Cina e India, evitando così il collasso completo.
Haiti
Un caos politico e il dominio delle gang stanno portando la popolazione verso una crisi umanitaria di dimensioni epocali. Con oltre 5mila morti nel 2024 e 313mila sfollati, Haiti è in una spirale di violenza che sembra non avere fine.
Queste guerre dimenticate meriterebbero maggiore attenzione e sforzi internazionali per trovare soluzioni durature. Mentre il mondo si concentra sui conflitti più pubblicizzati, la sofferenza di milioni di persone nei conflitti trascurati continua a crescere. È ora di alzare la voce per queste popolazioni e affrontare in modo decisivo le cause profonde di questi conflitti.