Tecnologia

"L'altro" iraniano arrestato dopo la missione in Brasile: rivelazioni choc sulla fabbrica di droni

2025-01-05

Autore: Maria

L'intrigo internazionale che coinvolge Cecilia Sala si complica ulteriormente, estendendosi fino al Brasile. Secondo esclusivi rapporti di Infobae, uno dei due iraniani implicati nel caso Sala, Mahdi Mohammad Sadeghi, ha viaggiato da Boston verso il Brasile il 2 dicembre, atterrando a Joinville, situata nella regione di Santa Catarina, nota per le sue attività industriali e le aziende produttrici di componenti elettronici e tecnologia per droni.

Questo è stato l'unico viaggio di Sadeghi in Brasile, dove ha trascorso sei giorni prima di tornare negli Stati Uniti il 7 dicembre, nove giorni prima del suo arresto, avvenuto contemporaneamente a quello di Mohammad Abedini, fermato in Italia mentre viaggiava dalla Turchia verso la Svizzera. L'FBI ha rivelato che Sadeghi aveva fondato una start-up in Massachusetts specializzata in dispositivi fitness dotati di sensori indossabili per il monitoraggio kinesiologico.

La detenzione dei due iraniani il 16 dicembre ha accentuato la tensione in un contesto già delicato, complicato dall'imminente trasferimento di potere tra Biden e Trump negli Stati Uniti e dalla presidenza in Venezuela di Edmundo González Urrutia, che si insedierà il 10 gennaio, ma sotto la supervizione di Nicolàs Maduro, attaccato da accuse di frode elettorale.

Questa situazione potrebbe sfociare in una crisi a Caracas, mentre l'Iran fornisce tecnologia per droni al Venezuela dal 2007. Recentemente, il governo venezuelano ha iniziato a produrre i droni Zamora V-1, simili ai droni iraniani Shahed, che potrebbero essere impiegati da Maduro in un disperato tentativo di difesa nel caso di proteste popolari.

In Brasile, l'Iran sta rafforzando la sua influenza, essendo membro del blocco BRICS da un anno. Nel mese di aprile, l'ambasciata iraniana ha organizzato eventi volti a consolidare le relazioni bilaterali, incluso un incontro per celebrare la Giornata delle Forze Armate brasiliane.

Inoltre, il 3 gennaio, l'anniversario della morte del generale Qasem Soleimani, è stato celebrato dagli iraniani a Brasilia come "il portabandiera della lotta contro il terrorismo". Teheran sta anche perseguendo l'esportazione della propria rivoluzione culturale attraverso l'università Al-Mustafa, già colpita da sanzioni statunitensi e canadesi per il suo coinvolgimento nella formazione di milizie sciite in Siria.

Significativa è stata la visita lo scorso agosto di un ayatollah vicino a Khamenei a San Paolo, il che dimostra l'interesse iraniano verso il Brasile, che affonda le radici nell'indagine sull'attentato dell'AMIA a Buenos Aires.

Inoltre, recentemente O Bastidor, un sito d'informazione brasiliano, ha denunciato l'esistenza di una rete clandestina attiva da oltre dieci anni a San Paolo, con agenti legati ai servizi di intelligence di Teheran, operanti con società di copertura e prestanome.

Questa rete, secondo le informazioni, avrebbe contatti con iracheni sotto copertura diplomatica, evidenziando il crescente allerta riguardo alla penetrazione iraniana in Sud America.

Insomma, il caso Sala, al centro di un intrigo internazionale, mette in luce non solo le implicazioni geopolitiche ma anche il ruolo sempre più attivo dell'Iran in America Latina, area che potrebbe rappresentare un strategico punto d'appoggio per le operazioni di Teheran.