
La strage ad Altavilla: la condanna della giovane e le inquietanti rivelazioni
2025-03-06
Autore: Luca
In una sentenza scioccante, il gip dei minori Nicola Aiello ha condannato a 12 anni e 8 mesi la giovane donna di 17 anni (ora maggiorenne) coinvolta nella sconvolgente strage avvenuta ad Altavilla Milicia. Accompagnata dal padre, Giovanni Barreca, e da una coppia di fanatici religiosi, la ragazza è accusata di aver brutalmente ucciso la madre e i due fratellini durante un rito di liberazione da demoni.
Questa tragica vicenda risale a febbraio dello scorso anno, quando le forze dell'ordine hanno scoperto l'orribile verità. La giovane, insieme al padre muratore e ai due amici, Sabtrina Fina e Massimo Carandente, avrebbe inflitto torture ai membri della sua famiglia, convinta che fossero posseduti. Il pubblico ministero aveva chiesto una pena più severa, di 18 anni, ma la corte ha optato per una condanna comunque grave.
In queste settimane, il padre e gli altri due imputati sono stati sottoposti a processo presso la corte d'assise di Palermo. Durante la prima udienza, la difesa di Sabrina Fina ha tentato di ottenere il permesso di sedersi accanto al suo legale, indossando una tuta e una felpa che sembrano riflettere un certo stato d'animo. Il legale di Barreca ha cercato di sostenere che il muratore non fosse in grado di intendere e di volere, richiesta tuttavia respinta dal giudice, che ha confermato la piena capacità del muratore.
In dichiarazioni spontanee rilasciate in aula, Sabrina Fina ha negato con veemenza le accuse, affermando: "Non ho mai ucciso nessuno, amo i bambini, gli animali e i disabili". La donna ha spiegato di essere cresciuta in una famiglia adottiva e ha raccontato esperienze traumatiche della sua infanzia, affermando di essere stata vittima di violenza. Ha anche definito le accuse contro di lei come calunnie e ha rivelato di essere stata costretta a partecipare al rito di esorcismo.
Le parole di Sabrina sollevano interrogativi inquietanti su che tipo di comunità religiosa potesse influenzare tali atti disumani. Gli esperti di psicologia e criminologia stanno seguendo il caso da vicino, analizzando le dinamiche familiari e l'impatto della religione in casi così estremi. Il processo continua, e la comunità locale è scossa da quest'episodio terribile che ricorda quanto fine possa essere la linea tra fede e fanatismo.