La Sicilia e i Nodi del Nuovo Tariffario Sanitario: "Siamo a un Passo dal Disastro!"
2025-01-06
Autore: Sofia
PALERMO – La situazione sanitaria in Sicilia è in preoccupante evoluzione a causa del nuovo nomenclatore tariffario, recentemente introdotto da un decreto del Ministero della Salute. Questa revisione dei costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale ha sollevato un vero e proprio tumulto tra le aziende sanitarie private convenzionate, mentre la presidente nazionale di Anmed, Elisa Interlandi, avverte: "Le tariffe per le singole prestazioni specialistiche potrebbero portare al collasso di tutto il sistema!"
Rivoluzione del Tariffario e Conseguenze
La nuova struttura tariffaria avrebbe dovuto entrare in vigore il 30 dicembre scorso, ma solo tre giorni prima, il 27, è stata pubblicata ufficialmente, innescando un’accelerazione da parte delle aziende sanitarie per adeguarsi. Tuttavia, l'efficacia del decreto è stata subito sospesa a livello amministrativo. Un nuovo sviluppo è emerso il 31 dicembre, quando il Tar Lazio ha revocato tale sospensione accogliendo l'istanza del legale dello Stato. Una Camera di consiglio è stata fissata per il 28 gennaio 2025, ma l’incertezza permane.
Le Aziende alla Ricerca di una Soluzione
Nel tentativo di stare al passo con i cambiamenti, molte aziende avevano già aggiornato i software per gestire le nuove tariffe. Purtroppo, a distanza di pochi giorni, si sono viste costrette a tornare ai vecchi parametri, creando confusione e disagi significativi. Interlandi ha dichiarato a LiveSicilia: "Alcune tariffe sono scese addirittura del 70%!" Questi cambiamenti drastici mettono in discussione la sostenibilità economica di molte strutture, con conseguenze potenzialmente devastanti.
Il Futuro della Sanità Privata e Pubblica
La presidente di Anmed teme che il Ministero stia cercando di risparmiare sui nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) invece di adeguare i prezzi a quelli precedenti, risultando in un calo drastico degli importi e colpendo pesantemente i convenzionati esterni. A questo proposito, è già partita una mobilitazione con una raccolta firme presentata a parlamentari e membri del governo, mentre le aziende stanno vivendo una crisi profonda, tanto che, come sottolineato da Interlandi, si possono garantire solo prestazioni per donne in gravidanza e malati oncologici.
Una Rischiosa Prospettiva Economica
Interlandi non si limita a preoccuparsi per la sanità privata: "Anche il pubblico è a rischio di default. Noi, in quanto privati, abbiamo la possibilità di ritirarci da questo tariffario sfavorevole, ma le strutture pubbliche non possono farlo. Questo provocherà un affollamento nelle strutture pubbliche, le quali sono già sovraccariche e devono confrontarsi con rimborsi irrisori."
Cosa Aspettarsi nel Breve Periodo
Con il rischio di un crollo delle prestazioni sanitarie, Interlandi avverte che molte strutture potrebbero non riuscire a sostenere i costi, portando a licenziamenti e una scarsa capacità di rispondere alle crescenti necessità della popolazione. "Prevediamo un incremento del fabbisogno di prestazioni sanitarie, ma con un rimborso sempre più limitato. Questo scenario è preoccupante e insostenibile per tutti i protagonisti del settore.” Le voci di protesta continuano a diffondersi e la situazione richiede un intervento urgente da parte del governo per evitare il disastro della sanità in Sicilia. Senza un cambiamento radicale, il futuro della salute pubblica e privata potrebbe essere in grave pericolo.