Salute

La Sanità Calabrese in Crisi: Quali Sono le Cause e le Soluzioni?

2025-03-08

Autore: Sofia

Il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per il sistema ospedaliero pubblico della Calabria, regione che da anni lotta contro una crisi profonda. Questa situazione si è aggravata a causa di commissariamenti, carenza di personale e riduzioni della spesa pubblica. Nonostante i problemi della sanità calabrese siano un riflesso di questioni simili in tutta Italia, la regione ha vissuto un degrado sistemico senza precedenti.

Da 15 anni, l'assessorato regionale alla salute è sotto commissariamento, il che significa che il controllo della sanità è gestito da un commissario governativo, riducendo ulteriormente la responsabilità regionale. Nel corso degli anni, sono stati adottati ripetutamente piani di rientro dal debito che hanno impoverito gli ospedali e portato alla chiusura di molte strutture sanitarie.

Lo stato di emergenza consente l'adozione di misure straordinarie. Recentemente, il governo ha approvato un piano per accelerare la costruzione di ospedali che avrebbero dovuto essere realizzati anni fa. Tra questi, si annoverano quelli di Palmi, Vibo Valentia, Sibari e Catanzaro, la cui costruzione è stata promessa sin dal 2007, ma nessuno di essi è stato completato.

A quanto pare, l'ospedale di Catanzaro non ha nemmeno un progetto avviato a causa di incertezze sulla fattibilità; gli altri tre sono ancora in fase di costruzione. Nel terribile contesto calabrese, l'ospedale di Polistena, pur essendo piccolo, rappresenta l'unica speranza per molti, ma il sovraffollamento e le pressioni lavorative sui medici rendono la situazione insostenibile. Per alleviare la pressione, nel 2022, sono arrivati centinaia di medici cubani, una misura tampone che non risolve i problemi strutturali.

Nel contesto della pandemia e con l'aumento dell'inflazione, i costi di costruzione degli ospedali sono schizzati. L'ospedale di Palmi, per esempio, ha visto il suo budget passare da 66 milioni a oltre 290 milioni negli ultimi anni. Questa serie di ritardi ha scatenato proteste da parte dei cittadini, mentre il diritto alla salute sembra essere diventato un miraggio per molti.

La Calabria è la regione italiana con il sistema sanitario più precario. Secondo l'ISTAT, la speranza di vita nella regione è di soli 82 anni, un dato preoccupante che riflette la grave situazione. I dati della mortalità infantile e le statistiche relative ai tumori evidenziano un grave gap rispetto alla media nazionale.

Le radici del problema risiedono in fattori complessi: sia organizzazioni criminali come la 'ndrangheta, sia una classe politica poco efficace, accompagnata da un burocrazia stagnante. A complicare ulteriormente la situazione, molti professionisti della salute lasciano la regione in cerca di migliori opportunità, sia lavorative che di vita.

L'arrivo di quasi 500 medici cubani ha temporaneamente migliorato la situazione, ma non sono ancora state trovate soluzioni strutturali valide e durature. Gli ospedali pubblici faticano a soddisfare le necessità delle persone, e il trasporto inadeguato rende difficile persino accedere alle cure.

Con il tasso di invecchiamento della popolazione e l'emigrazione dei giovani, la sanità calabrese è a un bivio. Il futuro dei servizi sanitari sembra incerto, ma è cruciale che vengano messe in atto azioni concrete e piani a lungo termine per risolvere questa crisi. La salute dei cittadini calabresi non può più aspettare.