Tecnologia

La riserva di criptovalute di Trump: un progetto controverso che divide la comunità cripto

2025-03-11

Autore: Francesco

La scorsa settimana, Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per la creazione della «Strategic Bitcoin Reserve», una riserva nazionale di bitcoin che si vuole allineare a quelle esistenti per risorse strategiche come oro e petrolio. Questo si aggiunge alla promessa fatta durante la campagna elettorale, dove Trump si era impegnato a trasformare gli Stati Uniti nella «capitale cripto del mondo».

Il suo annuncio ha inizialmente contribuito a far balzare il valore del bitcoin oltre i 100 mila dollari, all'indomani della sua vittoria alle elezioni presidenziali dello scorso novembre. Tuttavia, dopo l'annuncio della creazione effettiva della riserva, il valore della criptovaluta è in calo, scendendo da 91 mila a 85 mila dollari, e continuando a diminuire nelle settimane successive.

Critiche sono giunte all’ordine esecutivo, giudicato troppo cauteloso, poiché la riserva sarà composta principalmente da bitcoin già in possesso del Dipartimento del Tesoro, acquisiti tramite confische. David Sacks, imprenditore e consigliere di Trump, ha difeso questa scelta, affermando che non comporta costi aggiuntivi per i contribuenti. Per molti, però, la distinzione tra riserva (reserve) e scorta (stockpile) è cruciale: la prima implica un investimento attivo, mentre la seconda si riferisce a beni già esistenti.

Un punto controverso è l'inclusione di altre criptovalute nella cosiddetta «U.S. Digital Asset Stockpile». Anche se il documento non specifica le criptovalute incluse, Trump ha menzionato Ether, XRP, Solana e Cardano in un post, portando a un incremento del loro valore, sollevando sospetti di conflitti di interesse tra lui e le criptovalute menzionate.

Inoltre, Sacks ha affrontato accuse di conflitto di interessi per i suoi collegamenti con Solana, ma ha affermato di aver venduto i suoi investimenti prima che Trump assumesse la carica. La famiglia Trump ha una storia di implicazioni nel settore delle criptovalute, con il presidente che ha precedentemente lanciato NFT e creato meme coin con Melania Trump. Questi legami evidenziano l'avvicinamento tra il mondo cripto e la destra americana, in parte in opposizione alle politiche di Biden.

La decisione di includere criptovalute diverse dal bitcoin ha acceso un dibattito culturale tra gli investitori. I cosiddetti «massimalisti» sostengono che bitcoin sia l'unica criptovaluta degna di attenzione. Nic Carter, un imprenditore del settore, ha espresso pubblicamente le sue preoccupazioni, delineando motivi per cui la creazione di una riserva potrebbe svalutare bitcoin e renderlo simile ad altri asset.

Fondamentale è il legame culturale e politico con la diffidenza storica nei confronti dei governi nel mondo delle criptovalute. Bitcoin, nato durante la crisi finanziaria del 2009, ha attratto seguaci di ideologie libertarie e anarchiche, rendendo l'idea di una riserva governativa poco allettante per molti nel settore. Carter ha sottolineato che trasformare bitcoin, un asset apolitico, in un bene soggetto all'instabilità politica di Washington è un rischio considerevole. La funzionalità strategica del bitcoin per gli Stati Uniti rimane dubbia, specialmente rispetto ad altre risorse come il petrolio.