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"La polizia ha ignorato la richiesta di aiuto": tre ragazzini muoiono congelati al confine

2025-01-27

Autore: Francesco

Tre adolescenti sono tragicamente morti congelati al confine con la Bulgaria, a causa di un apparente rifiuto della polizia di frontiera di rispondere alle loro richieste d’aiuto. La denuncia è emersa da un rapporto di due organizzazioni non governative, No Name Kitchen (Nnk) e Collettivo Rotte Balcaniche (Crd), che accusano le autorità bulgare di aver contribuito alla morte di questi giovani migranti.

Il rapporto contiene prove, incluse fotografie, testimonianze e geolocalizzazioni, che dimostrerebbero la mancanza di volontà da parte delle autorità di salvare i ragazzi, che si trovavano in condizioni disperate mentre lottavano per la sopravvivenza nel rigido freddo delle foreste di Burgas, nel sud-est della Bulgaria. Qui, il confine con la Turchia è uno dei percorsi più utilizzati da chi cerca di chiedere asilo in Europa, ma è anche un’area nota per le violazioni dei diritti umani, con casi documentati di respingimenti illegali dei richiedenti asilo verso la Turchia.

Secondo quanto riportato dall’autorevole testata britannica The Guardian, l’allerta ai soccorsi è scattata la mattina del 27 dicembre 2024, quando è stata ricevuta una segnalazione a una linea d’emergenza fondata da associazioni caritatevoli. Le chiamate informavano sull'imminente pericolo di vita di tre adolescenti e fornivano le loro posizioni GPS.

Malgrado gli sforzi degli attivisti per contattare il numero di emergenza ufficiale 112 e per coordinare il salvataggio, la polizia di frontiera bulgara avrebbe ostacolato ogni tentativo, pur avendo ricevuto video che mostravano uno dei ragazzi bloccato nella neve.

Le tristi vittime

I ragazzi, identificati come Ahmed Samra, 17 anni, Ahmed Elawdan, 16 anni, e Seifalla Elbeltagy, 15 anni, sono stati trovati privi di vita. Ahmed Samra è stato scoperto con "impronte di zampe di cane e di stivali" intorno al corpo, un segnale allarmante che suggereva che la polizia di frontiera lo avesse già notato, forse quando era ancora vivo, ma avesse scelto di ignorarlo.

Gli attivisti che sono tornati sul posto hanno riferito di aver trovato tutte le tracce rimosse, una scoperta inquietante che ha sollevato interrogativi sulla gestione del caso. Uno dei giovani era anche stato parzialmente mangiato da un animale, un ulteriore segno dell'orrore della situazione.

Le denunce e la crescente preoccupazione

Negli ultimi anni, molte ONG hanno lanciato l’allerta riguardo a un preoccupante aumento di aggressioni verso chi esprime solidarietà e sostiene i migranti in Europa. Solo lo scorso settembre, l’agenzia investigativa Balkan Insight ha rivelato che funzionari dell’agenzia di frontiera dell’Unione Europea, Frontex, sarebbero stati intimiditi per tacere sulle violazioni dei diritti umani osservate lo scorso al confine bulgaro. Questo caso straziante dei tre giovani rimarrà nella memoria collettiva come un monito per l’Europa, richiamando l’attenzione sulla necessità urgente di proteggere i diritti dei migranti e dei richiedenti asilo.