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La Lezione Ispiratrice di Riccardo Muti al Senato: Un Inno ai Fiori di Scampia

2024-12-23

Autore: Chiara

«È a forza di pensare ai fiori che i fiori crescono». Questa profonda riflessione del maestro Riccardo Muti ha risonato nel Palazzo del Senato durante il suo impassionato discorso, che ha visto la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine del tradizionale concerto di Natale con l'Orchestra Giovanile Cherubini, da lui fondata vent'anni fa. È stato un momento significativo, il quinto concerto tenuto da questi giovani musicisti assieme al maestro nel cuore delle istituzioni italiane.

«Guardando i giovani musicisti, mi viene in mente l'immagine di fiori che sbocciano. I fiori di Scampia, i ragazzi dell'orchestra Musica Libera Tutti, che ho visitato qualche anno fa. Hanno scelto la musica come mezzo per vivere nella bellezza, nell’arte e nella libertà, studiando in un piccolo spazio con poco ossigeno, ma tanto amore» ha sottolineato Muti, con una certa commozione.

Muti ha parlato con grande entusiasmo della bellezza italiana, sottolineando l’importanza della musica come strumento di riscatto e speranza, specialmente per i giovani provenienti da realtà difficili come quella di Scampia.

«Io non provengo da un'accademia famosa, ma dalla scuola italiana e ne sono fiero», ha dichiarato il maestro. Ha rievocato il suo tempo a Chicago, dove, anche con temperature glaciale, l’arte e la cultura lo hanno sempre riscaldato grazie alla presenza di grandiosi musei e opere storiche.

Durante il suo discorso, non sono mancate frecciatine ironiche, tra cui un invito esplicito a silenziare un telefonino che ha disturbato il concerto, mostrando così il suo impegno per il rispetto della musica e dell'arte.

L’evento si è concluso con un’ovazione e una cerimonia speciale in cui il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha donato a Muti una campanella, simbolo di autorità, che lui ha suonato chiedendo se fosse d'oro, dimostrando il suo spirito vivace e la sua naturale propensione a suscitare sorrisi.

«Ho insegnato ai giovani che nessuno ha la verità in tasca, tanto meno i critici. Ho appreso molto, passando da Napoli a Milano, studiando sotto la guida di Antonino Votto, un grande maestro che aveva collaborato con Toscanini e aveva condiviso esperienze con geni come Verdi. Questo sapere orale è qualcosa che cerco di trasmettere ai miei allievi», ha spiegato, evidenziando l'importanza della tradizione e della trasmissione del sapere.

Negli ultimi vent'anni, oltre mille giovani hanno avuto l'opportunità di suonare con l'Orchestra Cherubini, un’esperienza che dura al massimo tre anni. Molti di loro provengono dai conservatori meridionali e, al termine del loro percorso formativo, trovano spazio in orchestre sia italiane che straniere. Muti ha chiuso il suo intervento sottolineando la responsabilità e l’etica del lavoro musicale: «La musica non è solo un mestiere, è un messaggio di bellezza e speranza, e io ho imparato ad amarla ascoltando le bande della mia infanzia a Molfetta, in Puglia».

Con un mix di saggezza e umorismo, il maestro Muti ha ribadito l'importanza della musica e della cultura come veicoli di cambiamento, lasciando il pubblico con una nuova consapevolezza riguardo ai ‘fiori’ del nostro Paese.