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La Juventus e il Gioco Mediatico: Il Doppiopesismo che Persiste nel 2024

2024-12-31

Autore: Maria

Il bilancio del 2024 sul trattamento riservato alla Juventus da parte della stampa è, per l'ennesima volta, sorprendente. Dopo anni di mancata competizione per il titolo, l'ossessione per i bianconeri non sembra affievolirsi, anzi si intensifica, alimentata da figure di spicco delle istituzioni che continuano a rinfocolare polemiche legate a presunti illeciti del passato e recenti decisioni arbitrali. Quest'anno, una delle situazioni più ricordate è il rigore contestato con il Bologna, che Rocchi ha addirittura definito un esempio da evitare in futuro.

Malgrado il cammino non facile della Juventus, i media sembrano coltivare un annoso stereotipo, spesso ignorando episodi che potrebbero dipingere una narrazione differente. Ci si chiede addirittura come sarebbe l'albo d'oro della Serie A senza la Juventus, un concept piuttosto assurdo. Inoltre, si è parlato nei media del fatto che l'ultima stella sulla maglia della Juve risale a un'epoca lontana, un'informazione che appare più come un attacco che un'analisi obiettiva.

L'attenzione si sposta poi agli scandali e agli arresti, come quello di Travis Scott, che indossava la maglia di Chimenti, o il coinvolgimento di Fassino in polemiche indesiderate. Anche i calciatori mai effettivamente appartenuti alla Juventus, come Lehmann, vengono tirati in ballo, alimentando una narrativa che sembra continui a perseguitare i bianconeri.

Uno dei temi più critici rimane quello delle plusvalenze, in cui le ingerenze mediatiche sono innegabili. Ci si interroga se le situazioni riguardanti Roma e Napoli meritino lo stesso trattamento riservato alla Juventus. La mancanza di trasparenza su queste questioni e la disparità di trattamento sollevano interrogativi sull'integrità della giustizia sportiva.

Fra l'altro, i rapporti tra club e tifoserie, emersi quest'anno grazie alla Procura milanese, non hanno attirato lo stesso livello di attenzione e indignazione. Le voci che si alzano ora, insieme alla crescente indifferenza nei confronti delle ingerenze nel calcio, rendono palese quanto sia vivido il doppiopesismo nella narrazione mediatica. La storia recente ci mostra come molti dei critici siano diventati silenziosi, dimenticando le brutali richieste di squalifica che in passato hanno avuto inizio.

Si pone allora la domanda: il 2024 sarà veramente l'anno del cambiamento, o il calcio italiano continuerà a essere avvolto nelle stesse dinamiche di favoritismo e ostracismo? La risposta potrebbe rivelarsi una delle più grandi sorprese nel panorama calcistico.