
La Guerras dei Medici di Famiglia in Campania: Perché il Ruolo Unico è Stato Bocciato
2025-03-31
Autore: Marco
La situazione dei medici di base in Campania sta attraversando un periodo di intensa turbolenza. In un recente comunicato della Federazione Medici Territoriali (FMT), i segretari provinciali delle cinque province campane hanno denunciato l'Accordo Collettivo Nazionale (ACN) vigente, definendolo autoreferenziale e inadeguato per le esigenze attuali. Questa critica scaturisce dalla massiccia bocciatura del ruolo unico da parte della maggioranza dei medici operanti in tutta Italia, un fenomeno che sta suscitando preoccupazione nel settore.
Da inizio anno, molte regioni italiane hanno invitato i medici di assistenza primaria a esprimere interesse per il nuovo contratto del ruolo unico. Tuttavia, in Campania, nessun medico ha scelto di seguire questa strada, segno di un malcontento radicato. I medici di Medicina Generale, in particolare, hanno rifiutato la proposta, definendola inadeguata e non risolutiva delle attuali criticità.
Salvatore Caiazza, segretario Provinciale FMT a Napoli, ha dichiarato: "I medici campani hanno detto no senza esitazioni, bocciando un ACN già fortemente criticato al momento della firma. Stiamo assistendo alla potenziale estinzione dei medici di Medicina Generale, e questo avrebbe ripercussioni gravissime sulla salute dei cittadini".
Inoltre, altri segretari provinciali, come Antonio Ricciardi di Salerno, hanno messo in evidenza come le condizioni lavorative attuali siano insoddisfacenti. Secondo lui, il carico di lavoro non riflette le 38 ore settimanali previste, ma è ben più gravoso, e questo modello di lavoro potrebbe portare a una fuga dal settore. "Siamo trattati come semplici timbracarte invece di essere valorizzati per le nostre competenze", ha aggiunto Ricciardi.
La critica si estende anche al presidente Domenico Crea e ai vari segretari regionali e provinciali, che stanno chiedendo un cambiamento radicale nel modo in cui la medicina territoriale è organizzata. Al centro della loro richiesta c’è l’urgenza di riformare la medicina generale, non solo nelle modalità lavorative, ma anche nei fondamentali principi che ne guidano l’operato. "Serve una riforma strutturale che integri nelle convenzioni sia i medici di base che quelli specialisti, garantendo diritti e tutele fondamentali", ha dichiarato Pasquale Persico, segretario provinciale di Caserta.
Un tema ricorrente è quello della burocrazia e dell’inefficienza del Sistema Sanitario Nazionale, definito "agonizzante," con una richiesta chiara di meno burocrazia e maggiori risorse economiche per affrontare le problematiche del settore. I medici, che sono in prima linea nella cura della salute pubblica, si sentono sempre più schiacciati da norme burocratiche e carichi di lavoro poco sostenibili.
La FMT Campania sta quindi invitando a un tavolo di confronto con il Ministero della Salute, sottolineando la necessità di ascoltare la voce dei medici e di portare avanti una riforma condivisa e ben strutturata. "La Medicina di Famiglia merita rispetto e attenzione, e ora più che mai è il momento di battere i pugni sul tavolo perché non possiamo tollerare l'attuale degrado delle nostre condizioni lavorative e professionali".
Concludendo, la situazione attuale non può essere ignorata senza gravi conseguenze per l’intero sistema sanitario. È fondamentale che le forze politiche, insieme alle organizzazioni sindacali, rivedano e affrontino le problematiche emerse dai medici di famiglia, garantendo soluzioni che restituiscano dignità e funzionalità alla professione.