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La guerra dei dazi scuote il Made in Italy: l'allerta per il settore agroalimentare e la moda

2025-03-27

Autore: Giulia

Dal vino all'alta moda, la guerra dei dazi tra Europa e Stati Uniti sta rischiando di trasformarsi in un incubo per il Made in Italy. Mentre il settore automobilistico è già stato colpito, l'attenzione si concentra ora sul cuore delle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti, che hanno raggiunto oltre 67 miliardi di euro nel 2023. Con oltre 25 miliardi di importazioni, il commercio transatlantico è cruciale per l'economia italiana.

Secondo il Centro Studi Confindustria, le forti relazioni commerciali nei settori chimico e farmaceutico potrebbero fungere da deterrente per una guerra tariffaria, ma il 90% degli investimenti delle multinazionali farmaceutiche italiane va proprio negli Stati Uniti. Questo rappresenta un rischio significativo per le aziende che potrebbero trovarsi a fronteggiare dazi devastanti.

Nel primo decennio del 2024, l'export della moda italiana verso il mercato americano ha registrato un interscambio commerciale di 4,5 miliardi, ma un intervento tariffario potrebbe avere effetti devastanti. Coldiretti ha già denunciato che il blocco delle spedizioni di vino potrebbe costare 6 milioni di euro al giorno. Paolo Castelletti, direttore generale dell'Unione Italiana Vini, ha dichiarato che gli importatori americani stanno già bloccando le importazioni per paura dei dazi.

In un contesto in cui il 96% dell'export agroalimentare italiano verso gli USA viaggia via mare, i timori dei produttori aumentano: i carichi potrebbero arrivare quando i dazi sono in vigore, infliggendo un duro colpo a un mercato in crescita.

Donald Trump ha annunciato possibili tariffe aggiuntive che potrebbero arrivare fino al 200% su bottiglie europee, mettendo a rischio un mercato che nel 2024 ha già raggiunto un valore di 1,94 miliardi di euro per il vino italiano. Le stime della Cia-Agricoltori Italiani parlano di un potenziale impatto devastante: gli aumenti dei dazi potrebbero compromettere l'11% dell'intero export agroalimentare italiano, stimato in 69 miliardi di euro.

Inoltre, non solo i vini ma anche i prodotti come olio extravergine di oliva, pasta, formaggi e salumi rischiano di essere colpiti, in un contesto in cui il export agroalimentare italiano è cresciuto del 17% nel 2024, superando persino la Francia come secondo mercato di destinazione.

La situazione attuale necessita di attenzione e monitoraggio, mentre le aziende italiane temono di volare alto con il Made in Italy, ma senza reti di sicurezza, la caduta potrebbe essere fatale.