La Fed Riduce i Tassi: Powell Smentisce le Richieste di Trump, Wall Street Celebra con Nuovi Massimi
2024-11-07
Autore: Chiara
Nella scia della vittoria di Donald Trump, la Federal Reserve ha deciso di tagliare i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, segnando così il secondo intervento consecutivo. Questa mossa, ampiamente anticipata dagli analisti, ha visto Wall Street reagire positivamente, con gli indici principali in forte crescita.
La chiusura di oggi mostra il DJ a 43.729,14 punti, invariato, mentre il Nasdaq ha raggiunto la cifra stratosferica di 19.269,46 punti, con un incremento dell'1.51%. Lo S&P 500 ha registrato un aumento dello 0,74%, chiudendo a 5.973,10 punti. Questo slancio è stato in gran parte alimentato dalla percezione di una stabilità economica in crescita, nonostante le incertezze politiche.
Jerome Powell, presidente della Fed, ha rassicurato gli investitori ribadendo l'importanza dell’autonomia della banca centrale. In un’intervista, ha risposto con un deciso 'no' all'ipotesi di dimissioni nel caso in cui Trump glielo richiedesse, affermando che “l’esautorazione del presidente della Fed non è permessa dalla legge.”
Il contesto economico attuale, con un’inflazione che si sta avvicinando al target del 2%, è considerato solido dalla Fed, che nonostante ciò ha avvertito di un 'outlook economico incerto'. In questo clima, l’amministrazione Trump e le sue politiche commerciali rappresentano una variabile di grande interesse per gli analisti. Nel corso del suo mandato, Trump ha spesso criticato Powell, ma recenti indiscrezioni suggeriscono che potrebbe permettere al presidente della Fed di completare il suo mandato fino alla fine del 2026.
Con l'avvento di un possibile cambiamento di paradigma nella politica monetaria, ci si interroga su come la Fed reagirà alle promesse di Trump, comprese le potenziali politiche di protezionismo e i conseguenti rischi inflazionistici. Un rapporto del Committee for a Responsible Federal Budget prevede che il piano economico di Trump potrebbe aumentare il debito di 7.500 miliardi di dollari entro il 2025.
Powell ha affermato che l’elezione di Trump non influenzerà subito la politica monetaria, chiarendo che non si prevedono cambiamenti imminenti e che le decisioni della Fed saranno basate su dati economici in arrivo. Gli analisti sono già in attesa di ulteriori segnali economici che potrebbero indicare un nuovo taglio dei tassi nel prossimo incontro.
Con l’economia in espansione e l’inflazione sotto controllo, la Fed sta cercando di ricalibrare la propria politica per sostenere la crescita mantenendo saldo anche il mercato del lavoro. Tuttavia, le incertezze riguardo alle politiche future di Trump e le loro ripercussioni sull'economia rimangono in primo piano, rendendo il contesto economico una questione di primaria importanza per gli investitori.