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La drammatica storia di Gaia: "Schiaffi, pugni, cazzotti: volevano gettarmi giù dal belvedere" – La sua incredibile lotta per la vita!

2025-04-08

Autore: Luca

Gaia, una giovane madre di 25 anni, sta raccontando la sua terribile esperienza di violenza domestica che ha subito a Pozzuoli la notte di sabato 5 aprile. La donna, che ha un bambino di soli due mesi, è stata aggredita dal suo ex compagno, un uomo di 36 anni, insieme a due complici. Gaia ha riportato gravi ferite, tra cui un occhio nero e un naso rotto, con una prognosi di ben 30 giorni. Uno scenario agghiacciante: volevano persino gettarla giù da un belvedere.

Oggi, in un'intervista esclusiva alla stampa, Gaia si definisce "una sopravvissuta" e confessa: "Pensavo davvero di non uscirne viva. Non è riuscito ad uccidermi, ma sono ancora terrorizzata. Appena esce di prigione, indipendentemente dal tempo che dovrà scontare, so che tornerà da me e mi ammazzerà".

La violenza, insensata e distruttiva, è iniziata quando Gaia ha deciso di ricominciare a vivere dopo la rottura della loro relazione avvenuta a gennaio. "Dico alle altre donne di denunciare per non morire. Non abbiate paura", esorta. Ha raccontato che ha lasciato il suo bambino con la madre e, dopo una serata con le amiche, si è fermata a fumare una sigaretta. Proprio in quel momento, il suo ex compagno si è avvicinato, iniziando a insultarla e accusandola di avergli rovinato la vita.

"Mi ha colpito con schiaffi, pugni e cazzotti. Mi ha tirato i capelli e gettato per terra. Ho lottato per non finire giù dal belvedere", racconta, evidenziando la sua incredibile determinazione nel resistere.

In un momento di astuzia e coraggio, Gaia ha notato il cellulare del suo aggressore sbloccato e, senza farsi notare, ha contattato suo padre chiedendo aiuto. "Purtroppo, mentre lui continuava a picchiarmi e i suoi amici cercavano di caricarmi in auto, mio padre ha capito la mia situazione e ha chiamato le forze dell'ordine. Sono riuscita a scappare", racconta.

Dopo essere fuggita in strada e aver chiesto aiuto ai passanti, una vettura con delle ragazze l'ha soccorsa. Insieme, hanno incrociato una pattuglia dei carabinieri che ha prontamente intervenuto, portandola in ospedale.

Gaia ammette di non aver denunciato le violenze precedenti perché pensava che con la rottura tutto fosse finito. "Quando ero incinta, pensavo di restare con lui per il bene del mio bambino," afferma. Tuttavia, ha scoperto che le violenze psicologiche erano insopportabili e ha dovuto lasciarlo definitivamente. Oggi vive con i genitori, ma si sente intrappolata in un incubo senza fine. "Non riesco a immaginare un futuro. Appena chiudo gli occhi, sono assalita dagli incubi. La mia vita non sarà mai più la stessa."

La polizia sta attualmente cercando i due complici del suo ex, mentre Gaia spera che la sua storia possa ispirare altre donne a rompere il silenzio e a chiedere aiuto. Nonostante sia una sopravvissuta, il suo dolore è un monito per tutti noi: "La violenza deve finire. Fate attenzione, e non abbiate paura di denunciare".