
La drammatica sparatoria a Roma: la guardia giurata e il ladro ucciso, un resoconto minuto per minuto
2025-03-14
Autore: Giulia
L'evento tragico accade il 6 febbraio, poco dopo le 19:00, in via Cassia famosa per la sua bellezza storica e per la vivace vita urbana. Le chiamate ai servizi d'emergenza si susseguono e il panico inizia a diffondersi mentre alcuni testimoni segnalano spari. La scena è sconvolgente: un uomo inginocchiato accanto a un altro riverso a terra, ferito, mentre un lago di sangue si forma ai loro piedi. "Ho bisogno di un avvocato!", grida l'uomo inginocchiato, Antonio Micarelli, una guardia giurata di 56 anni.
Il giovane, Antonio Ion Ciurciumel, solo 24 anni e di origini romene, si trovava sul posto con alcuni complici per mettere a segno un furto in un appartamento nelle vicinanze. Secondo le indagini, Micarelli ha agito dopo aver udito i rumori del tentato furto, impugnando la sua pistola di ordinanza, regolarmente detenuta, ed esplodendo dieci colpi. La sua difesa è quella della legittima difesa, ma gli inquirenti hanno messo in dubbio questa ricostruzione, sostenendo che Micarelli si sia comportato come un giustiziere. Le immagini delle telecamere di sorveglianza rivelano dettagli decisivi.
I momenti cruciali
Alle 18:46, un Fiat Fiorino e una Mercedes arrivano nel piazzale. Da quest'ultima scendono almeno quattro uomini in abiti scuri, pronti a mettere in atto il loro piano criminale. Uno di loro, forse il palo della situazione, rimane a vigilare. I tre complici si dirigono verso l'appartamento mentre la figlia di Micarelli, ignara del pericolo, passeggia nel piazzale con i suoi cani.
Le tensioni aumentano rapidamente. Alle 18:58, Micarelli viene catturato dalle telecamere mentre esplode colpi in direzione dei ladri. La cronaca del minuto successivo segna momenti di pura adrenalina. Alle 18:59:14, Micarelli spara di nuovo, mentre un uomo fugge, sovrapponendo il dramma alla fuga disperata dei ladri. Le scene si svolgono in un lampo, interrotte solo dal suono assordante delle armi.
Un tragico epilogo
La Mercedes, nel caos, tenta di allontanarsi ma la polizia è ormai vicina, richiamata dall'emergenza. Micarelli, nel mezzo del conflitto, si dirige verso l'ultimo complice, un gesto che non gli lascerà scampo. Alle 19:00, le sirene risuonano in lontananza, ma per Ciurciumel non c'è più nulla da fare. La traiettoria del proiettile, che lo ha colpito alla testa, si rivela fatale.
La sparatoria in via Cassia si conclude con l'arresto di Micarelli, che ora affronta l'accusa di omicidio volontario. La comunità è scossa da questo dramma; un uomo che, nel tentativo di proteggere ciò che è giusto, si trova intrappolato in una spirale di violenza. La questione della legittima difesa viene sollevata e il dibattito su come le persone reagiscano di fronte al crimine è più vivo che mai.
Questa vicenda è un monito sulle ripercussioni della giustizia fai da te e sulla difficile linea tra la protezione personale e la legge.