
La Consob celebra il suo cinquantennale: focus su crypto, AI e regolamentazioni europee
2025-03-14
Autore: Matteo
Il 14 marzo, la Consob ha celebrato il suo cinquantesimo anniversario con un convegno all'Università Bocconi di Milano, inaugurato dal presidente Paolo Savona.
Durante il suo intervento, Savona ha posto l'accento sull'importanza dell'intelligenza artificiale nei mercati finanziari: «Per operare efficacemente sui mercati» ha dichiarato, «è essenziale avere una visione chiara dell'evoluzione futura e il coraggio di affrontare gli ostacoli normativi e pratici che emergono». Savona ha criticato il tentativo di integrare la scienza dei dati nel sistema normativo esistente, suggerendo piuttosto la necessità di un approccio che modernizzi le norme attraverso l'analisi dei dati.
Savona ha affrontato il tema delle criptovalute, sottolineando l’impegno del governo su queste questioni, ma specificando che «non si tratta di una questione puramente monetaria, e non può essere affrontata senza considerare i problemi finanziari correlati». Ha citato la normativa MiCAR, la quale si propone di regolamentare strumenti virtuali come le e-money token, conosciute come stable coin. Riguardo a queste ultime, Savona ha affermato che «la loro introduzione richiede una definizione chiara delle attività a supporto della stabilità del loro valore». La coesistenza di crypto come Bitcoin e altri derivati, secondo lui, sarebbe in contrasto con la stabilità attesa per tali strumenti finanziari.
Federico Freni, sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, era presente al convegno e ha evidenziato l'urgenza di regolazioni europee per il mercato: «Se vogliamo evitare di essere superati dagli eventi, dobbiamo riconoscere che le dinamiche di oggi sono molto diverse da quelle del 1998. Il mercato sta tendendo verso un'unificazione e non possiamo ignorare questa realtà». Freni ha ribadito la necessità di garanzie normative chiare, affermando che una vigilanza centralizzata deve seguire regole omogenee affinché possa essere realmente efficace. Ha concluso sostenendo che senza un ampio accordo normativo, l’accentramento delle funzioni in Esma non può rappresentare una soluzione.