La Conferenza ONU sulla Biodiversità a Cali: Un Evento Contraddittorio tra Paesi Ricchi e Emergenti
2024-11-03
Autore: Sofia
Il 2 novembre 2023, a Cali in Colombia, si è conclusa la 16esima conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP16), che era iniziata il 21 ottobre. Questo grande evento ha suscitato aspettative enormi, soprattutto dopo i risultati importanti della precedente conferenza a Kunming e Montreal nel 2022, dove i paesi avevano concordato di proteggere il 30% della Terra entro il 2030. Tuttavia, la COP16 ha dimostrato di essere poco organizzata e ha superato il termine ufficiale di un giorno, portando a frustrazioni tra i partecipanti.
Uno dei temi più dibattuti è stato il finanziamento della biodiversità. I rappresentanti dei 196 paesi partecipanti si sono trovati in una sorta di impasse su come i paesi sviluppati dovrebbero sostenere quelli in via di sviluppo, richiamando l'attenzione sulla necessità di aiuto per proteggere le ricchezze naturali, molti dei quali si trovano in America Latina e Africa.
Il risultato principale raggiunto riguarda un nuovo sistema di compensazione per i paesi che offrono informazioni genetiche a enti esterni. Le compagnie farmaceutiche e cosmetiche di grandi dimensioni dovranno contribuire con l'1% dei loro profitti o lo 0,1% dei loro ricavi a un fondo destinato ai paesi fornitori di dati genetici, che saranno usati per attività di conservazione. Tuttavia, la partecipazione a questo fondo rimane volontaria, lasciando incertezza sulla sua reale efficacia.
Un altro risultato significativo è stata la creazione di un gruppo di lavoro che include rappresentanti delle popolazioni indigene, una vittoria per la loro visibilità e inclusione ufficiale nei dibattiti. Negli ultimi vent'anni, queste comunità hanno avuto un ruolo cruciale nella conservazione degli ecosistemi, anche se ci sono miti da sfatare riguardo alla loro effettiva capacità di salvaguardare la biodiversità.
Tuttavia, numerosi temi rimangono irrisolti, tra cui il finanziamento delle attività di conservazione che dovrebbero raggiungere i 20 miliardi di dollari entro il 2025. La proposta del gruppo africano e del Brasile di un nuovo meccanismo di distribuzione dei fondi è stata osteggiata dalle nazioni più ricche, generando scetticismo riguardo a ulteriori risorse per la biodiversità. La mancanza di un accordo finale ha costretto i delegati a prolungare i colloqui per 12 ore, terminando solo dopo che molti avevano abbandonato a causa di impegni precedenti.
La COP16 ha visto un'affluenza record di circa 23mila partecipanti, rendendola la più affollata conferenza sulla biodiversità fino ad oggi. Le discussioni torneranno nel 2024 a Bangkok, in Thailandia, dove si preparerà la COP17, che si terrà in Armenia nel 2026. Riusciranno i leader mondiali a raggiungere un consenso critico sulla protezione della biodiversità, o continueranno a mancare di iniziativa? Le speranze sono alte, ma le prove di efficacia, finora, sono scarse.