Tensione e conflitto tra i figli del leggendario attore francese Alain Delon, scomparso a 88 anni, con il figlio minore, Alain-Fabien, che ha intrapreso una battaglia legale per annullare il testamento del padre.

Secondo quanto rivelato dal quotidiano "Le Monde", Alain-Fabien, 31 anni, afferma di avere prove inedite che dimostrerebbero come il padre non fosse in grado di intendere e di volere al momento della firma di un secondo testamento.

Il testamento contestato, firmato a Ginevra, designa come unica erede la sorella Anouchka, 34 anni, stravolgendo un precedente documento del 2015 che suddivideva il patrimonio di Delon, valutato in decine di milioni di euro, tra i suoi tre figli.

Il primo testamento prevedeva che Anouchka ricevesse il 50%, mentre i due figli maschi avessero ciascuno il 25%. Questa nuova situazione ha spinto Alain-Fabien a denunciare non solo la sorella, ma anche il fratello Anthony, 60 anni, in quanto la legge richiede che tutti gli eredi siano coinvolti in tali procedimenti.

In aggiunta, Alain-Fabien vuole annullare una donazione recente a favore di Anouchka, che le conferisce il 51% della società Adid (Alain Delon International Distribution), custode dei diritti all'immagine dell'attore.

Una prima udienza civile è prevista per il 9 marzo 2026 presso il tribunale di Parigi. Nella sua richiesta di annullamento, Alain-Fabien sostiene che, a partire dall'ictus subito nel 2019, il padre non avesse più il "discernimento sufficiente" per redigere legalmente documenti.

La situazione si complica ulteriormente con la scoperta di rapporti medici riguardanti la salute di Delon, rimasti inaccessibili fino ad ora, che evidenziano disturbi cognitivi che avrebbero influito sulla capacità decisionale dell'attore.

Questa battaglia legale non solo mette in luce i contrasti familiari ma offre anche uno spaccato sulla delicata questione delle eredità e della salute mentale, argomenti sempre più attuali e discussi.