
Italia accelera per rafforzare le forze armate: 40mila riservisti pronti per le emergenze
2025-03-09
Autore: Alessandra
La Difesa europea prende slancio da Parigi, in una settimana cruciale per la sicurezza del continente. Con due vertici in programma tra i membri del fronti dei "volenterosi" - le nazioni pronte a supportare Kiev - l'attenzione è rivolta ai preparativi per una missione di peacekeeping post-conflitto tra Russia e Ucraina.
All'incontro parteciperanno i rappresentanti dell'E5, il nerbo della difesa europea, comprendente Polonia, Francia, Germania, Italia e Regno Unito. Potrebbero anche unirsi altre nazioni, ampliando la portata della cooperazione militare.
Nel frattempo, l'Italia sta formulando un ambizioso piano per 'reclutare' 40mila riservisti, da impiegare in situazioni di emergenza. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato la necessità di rivedere il modello attuale delle forze armate, definito obsoleto: "La consistenza delle forze armate è regolata da una legge. È ora di un cambiamento".
Gli incontri inizieranno martedì con il vertice dei capi di Stato Maggiore della Difesa, incluso il generale Luciano Portolano. Mercoledì, il ministro Crosetto, recentemente ristabilitosi dopo una polmonite, parteciperà alla riunione con i ministri della Difesa, presso l'antica abbazia reale di Val-de-Grâce. Durante questo evento si discuterà della missione di peacekeeping, a cui l'Italia intende partecipare solo con mandato dell'Onu, come ribadito dal ministro in recenti interviste.
In questo contesto, è probabile che si affronti anche il tema degli investimenti nella difesa, a seguito del piano 'ReArm' lanciato da Ursula von der Leyen. Si tratta di miliardi di euro destinati a potenziare la sicurezza europea in un periodo di grave instabilità. Il generale Carmine Masiello, capo di Stato Maggiore, ha affermato che l'esercito ha l'obbligo di prepararsi a ogni evenienza, con l'obiettivo di evitare di trovarsi impreparato di fronte a possibili conflitti.
Il piano in fase di elaborazione prevede l'assunzione di 40mila riservisti, necessari per garantire una risposta tempestiva nelle emergenze. Attualmente, le forze armate italiane sono costituite da circa 160mila unità, tra Esercito, Marina e Aeronautica, oltre ai circa 100mila carabinieri. Tuttavia, il generale Masiello ha evidenziato che questi numeri sono inadeguati rispetto alle reali esigenze operative, specialmente considerando la minaccia di conflitti ad alta intensità.
La stima del gap è di circa 40-45mila unità solo per l'Esercito, evidenziando la necessità di creare un "bacino di forze di riserva" pronte a intervenire. Questo piano non solo mira a rafforzare la preparazione ma riveste un'importanza cruciale nel rafforzamento della sicurezza nazionale e della cooperazione europea, potenziando la capacità di risposta a minacce sempre più complesse.