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Israele - Hamas: Ultime Notizie sul Conflitto e Attacchi Houthi | Tensioni Crescono nella Regione

2025-03-17

Autore: Marco

Ribelli Houthi rivendicano secondo attacco a portaerei americane

I ribelli Houthi dallo Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno confermato la responsabilità di un secondo attacco contro navi da guerra americane, affermando che si tratta di una rappresaglia per i raid statunitensi. Secondo un portavoce del gruppo sciita, «per la seconda volta in 24 ore» i combattenti Houthi hanno lanciato missili e droni contro la USS Harry S. Truman e altre navi della Marina americana nel nord del Mar Rosso.

Missile Houthi colpisce il Sinai

Un missile lanciato dai ribelli Houthi è atterrato nella notte nella penisola del Sinai, vicino alla famosa località balneare di Sharm el-Sheikh. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) stanno indagando per stabilire se il missile fosse destinato a colpire Israele. Questo attacco avviene mentre gli Stati Uniti intensificano i bombardamenti contro gli Houthi. Recentemente, l'aeronautica israeliana aveva aumentato il livello di allerta per possibili attacchi da parte del gruppo militante, poiché i ribelli sostenuti dall'Iran avevano minacciato di riprendere il lancio di missili e droni contro Israele in risposta al blocco degli aiuti umanitari a Gaza, in atto da due settimane.

Negoziati a Doha: si cerca una tregua duratura

Le delegazioni di Israele e Hamas sono attese a Doha per rinnovare i negoziati e tentare di salvare l’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, oltre alla questione degli ostaggi. Secondo fonti vicine, la squadra di Hamas, guidata da Khalil al-Hayya, ha recentemente lasciato Il Cairo per Doha. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dato incarico al suo team di prepararsi per ulteriori colloqui. Le discussioni si concentreranno sulla proposta dell’inviato americano Steve Witkoff, che prevede la restituzione immediata di undici ostaggi vivi e della metà dei corpi di ostaggi deceduti.

Netanyahu ha rigettato l’offerta di Hamas di rilasciare un ostaggio israelo-americano, Edan Alexander, in cambio di palestinesi detenuti. La questione cruciale rimane la piena attuazione dell’accordo di tregua raggiunto a gennaio, che è articolato in tre fasi. La prima fase, conclusasi tecnicamente a febbraio con il rilascio di tutti gli ostaggi concordati, ha portato a tensioni sulle tempistiche della fase successiva. Hamas preme perché l’accordo venga rispettato e che si proceda alla fase due, che prevede la ritirata delle truppe israeliane da Gaza. Israele, supportato dagli Stati Uniti, insiste affinché la prima fase venga estesa fino a metà aprile e chiede la smilitarizzazione di Gaza, oltre a chiedere che Hamas si ritiri dal potere.

La situazione nella regione è instabile, e la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’escalation delle ostilità. Le prossime ore potrebbero rivelarsi decisive per il futuro della Striscia di Gaza e della sua popolazione.