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Iran in crisi: che futuro attende Teheran? Gli Houthi, nuova arma contro Israele

2024-12-27

Autore: Maria

Per l'Iran, il 2024 doveva essere un anno di celebrazioni in occasione del quarantacinquesimo anniversario della rivoluzione di Ruhollah Khomeini. Si trattava di un'opportunità per dimostrare al mondo la propria potenza nel Medio Oriente, temuta non solo da Israele, ma anche dalle altre potenze regionali.

Tuttavia, gli eventi recenti hanno messo a dura prova il regime di Teheran. Il 2024 ha portato con sé una serie di difficoltà senza precedenti. L'operazione militare condotta da Benjamin Netanyahu ha colpito duramente l'Iran, ma anche la Striscia di Gaza e il Libano, abbattendo le capacità di Hamas e Hezbollah. L'uccisione di leader strategici nelle operazioni filoiraniane ha costretto il regime a riconsiderare le proprie strategie. La caduta del regime di Bashar al-Assad, un alleato chiave per l'Iran, ha ulteriormente complicato la situazione. Senza il supporto siriano, l'Iran si trova ora in una posizione precaria.

Ali Khamenei, la Guida Suprema, avverte che questa è una fase delicata. Si percepisce un crescente malcontento tra la popolazione, accentuato dalle sconfitte sul campo di battaglia e dalle pesanti sanzioni economiche che schiacciano il paese. La prospettiva di un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca getta ulteriore ombra sulla stabilità del regime. Con le milizie filoiraniane indebolite e alcuni alleati che si sono allontanati, le opzioni per Khamenei si sono ridotte. Ora l'unico strumento rimasto è il supporto agli Houthi, il gruppo ribelle yemenita, che rappresentano un'arma strategica per contrattaccare Israele e l'Occidente.

Negli ultimi tempi, gli Houthi hanno intensificato le loro operazioni contro Israele, effettuando diversi attacchi missilistici contro il territorio israeliano. L’ultimo attacco, avvenuto recentemente, ha visto il lancio di un missile ipersonico denominato "Palestine 2" contro l'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Questo attacco ha attivato le sirene in tutto il paese, costringendo decine di migliaia di israeliani a rifugiarsi nei bunker. Fortunatamente, la difesa aerea israeliana, grazie al sistema Thaad fornito dagli Stati Uniti, è riuscita a intercettare il missile. Tuttavia, queste azioni hanno ulteriormente preoccupato Netanyahu e il suo governo.

Dopo ogni attacco degli Houthi, Israele ha risposto effettuando raid aerei su obiettivi strategici in Yemen. Anche l'ultimo attacco ha suscitato allarme internazionale, con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha espresso preoccupazione. Tuttavia, la reazione di Netanyahu è stata quella di intensificare le operazioni, coordinando i bombardamenti con Stati Uniti e Regno Unito. Ma i raid militari finora non hanno sortito l’effetto sperato nel ridurre la minaccia degli Houthi.

Il Ministro della Difesa israeliano ha suggerito che un cambio di strategia potrebbe essere necessario, prendendo di mira direttamente i leader Houthi. "Li colpiremo come abbiamo fatto altrove", ha affermato. Ciò che potrebbe configurarsi come una strategia più audace è quella di bloccare le rotte che collegano gli Houthi all'Iran, considerando un potenziale blocco aereo e navale. Tomer Bar, comandante dell'aviazione israeliana, ha dichiarato: "Siamo capaci di molto di più".

La crescente tensione nella regione lascia presagire un futuro incerto per l'Iran e gli eventuali sviluppi del conflitto con Israele. Con il destino della Repubblica Islamica in bilico, il 2024 si preannuncia come un anno cruciale per l'intera area mediorientale.